Live Archivi - Sound Contest https://www.soundcontest.com/category/speciali/live/ Musica e altri linguaggi Mon, 15 Jun 2020 07:46:20 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.1.1 PIANO CITY NAPOLI | Un’edizione ricca di eventi https://www.soundcontest.com/piano-city-napoli-2019-unedizione-ricca-di-eventi/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=piano-city-napoli-2019-unedizione-ricca-di-eventi Wed, 27 Mar 2019 14:41:05 +0000 http://www.soundcontest.com/?post_type=speciali&p=21526 Come da tradizione, Piano City Napoli 2019 apre il suo straordinario week end di appuntamenti pianistici, venerdì 5 aprile, alle 21, in Piazza Plebiscito con 21 pianoforti in concerto, dedicato, in questa edizione, alle Ouverture delle più note opere, a cura di Patrizio Marrone. Ma in questa edizione c’è una novità: la partecipazione dell’Orchestra Regionale […]

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Come da tradizione, Piano City Napoli 2019 apre il suo straordinario week end di appuntamenti pianistici, venerdì 5 aprile, alle 21, in Piazza Plebiscito con 21 pianoforti in concerto, dedicato, in questa edizione, alle Ouverture delle più note opere, a cura di Patrizio Marrone. Ma in questa edizione c’è una novità: la partecipazione dell’Orchestra Regionale di Pianoforti dei Licei Musicali della Campania, composto da 21 studenti, selezionati attraverso un bando regionale, che precederanno l’inaugurazione eseguendo musiche di Satie  e Mozart, a testimonianza dell’attenzione che da sempre Piano City Napoli ha nei confronti dei giovanissimi musicisti. Il concerto sarà accompagnato dalla proiezione in Piazza del Plebiscito dell’opera “SOL” dell’artista Davide Cantoni, a cura di Blindarte.

Quest’anno Piano City Napoli trova il suo prestigioso prologo in “Forum Scarlatti: Integrale delle Sonate di Domenico Scarlatti”, un evento-progetto mai portato a termine fino ad ora in Italia: 92 pianisti di 12 conservatori italiani saranno impegnati, da lunedì 1 aprile a sabato 6 aprile, dalle 16 alle 19, al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, nell’esecuzione dell’inestimabile corpus delle oltre 550 sonate di Domenico Scarlatti, omaggiando un compositore partenopeo di nascita e formazione e una produzione entrata di diritto nel repertorio per pianoforte.

Il programma dettagliato

Accanto al Maschio Angioino, Piano Center della kermesse pianistica, che, nella Sala Vesevi, ospiterà la mostra fotografica “La musica e la città”, a cura di Nando Calabrese, compaiono nuovi luoghi che rendono Piano City Napoli ancora più capillare e diffuso: la Chiesa dei Santi Severino e Sossio in collaborazione con il Touring Club Italiano, Terme di Agnano, Palazzo Fondi, Casa Lavazza – Palazzo Marigliano, ilCartastorie – Museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli, Associazione ’A Mbasciata – Palazzo Venezia, Ceinge- Biotecnolgie Avanzate, Scuola di danza Crown Ballet, Mappatella Beach, Scalone del Complesso di Sant’Antoniello a Port’Alba in piazza Bellini, Complesso Monumentale Vincenziano, Palestra dell’ex scuola Nosengo.

Il calendario dei Main concert si apre al Maschio Angioino, dove, sabato 6 aprile, si esibiranno Francesco Libetta (Sala dei Baroni – ore 19.00) e Stefano Battaglia (Sala dei Baroni – ore 21.30). Particolarmente atteso, il recital di Valentina Lisitsa, importante pianista classica internazionale per la prima volta a Napoli, che si esibirà nella Chiesa dei Santi Severino e Sossio, sabato 6 aprile, alle 21.30. Domenica 7 aprile, in programma i Main Concert di Bruno Canino (Sala dei Baroni – ore 21.30) e Antonio Faraò (Chiesa dei Santi Severino e Sossio – ore 21.30)

CONFERENZA STAMPA PIANO CITY NAPOLI 2019 1

Dalla conferenza stampa a Palazzo San Giacomo, con Cristiano Bernardi, coordinamento artistico Piano City Napoli; Nino Daniele, assessore comunale alla Cultura e al Turismo; Marco Napolitano, presidente dell’associazione NapoliPiano; Dario Candela, direttore artistico Piano City Napoli sezione classica; Francesco D’Errico, direttore artistico Piano City Napoli sezione jazz contemporanea.

 

Tra i tantissimi appuntamenti proposti, da non perdere i concerti di Franco Piccino (Maschio Angioino Antisala dei Baroni – sabato 6 aprile, ore 19.30), Stefania Tallini (Chiesa dei Santi Severino e Sossio – sabato 6 aprile, ore 19), Andrea Manzoni (Cimitero delle Fontanelle – sabato 6 aprile, ore 12), Francesco Caramiello (Cappella Sansevero – sabato 6 aprile, ore 21), Alberto Conde (Maschio Angioino Antisala dei Baroni – sabato 7 aprile, ore 20), Gianluca Luisi (Maschio Angioino Sala della Loggia – domenica 7 aprile, ore 18.30), Enrico Fagnoni (Maschio Angioino Sala della Loggia – domenica 7 aprile, ore 19.30).

La Sala dei Baroni del Maschio Angioino ospiterà, sabato e domenica, numerosi concerti a due pianoforti, tra cui i Concerti per pianoforte e orchestra della Masterclass di Alexander Hintchev (riduzioni per due pianoforti) domenica 7 aprile dalle 11.00 alle 13.30. Oltre ai concerti, il Maschio Angioino ospiterà presentazioni di libri e cd e la presentazione dei Pianoforti Speciali Steinway: Spirio, il nuovo sistema autosuonante della famosa casa tedesca; e il K132 Dolce Pedal, un nuovo brevetto per pianoforti verticali.

 

Uno dei capisaldi di Piano City Napoli sono gli House Concert, ovvero i concerti nelle abitazioni dei pianisti o di chiunque abbia in casa un pianoforte. L’House Concert nasce per creare un incontro personale tra pubblico e pianista, ricco di emozioni e momenti di intensa partecipazione e condivisione, favoriti dalla passione per il pianoforte e dall’assenza di un palcoscenico divisorio. Per partecipare, è necessario prenotarsi scegliendo tra gli oltre 60 pianisti dal sito www.pianocitynapoli.it fino al 02/04 alle 16.

  Il programma dettagliato

L’edizione 2019 di Piano City Napoli propone anche interessanti e accattivanti novità. Sabato 6 aprile, alle 19, sullo scalone del Complesso di Sant’Antoniello a Portalba, sede della Biblioteca Brau dell’Università Federico II di Napoli a piazza Bellini, si esibirà il pianista Luca Filastro in un divertente concerto di musica swing, in collaborazione con Spazio NEA. Domenica 7 aprile, sveglia puntata sulle ore notturne, per assistere al Concerto all’alba del pianista Mario Nappi, che si esibirà alle 5.30 al Museo Nitsch. Domenica 7 aprile, alle 12, a Mappatella Beach, il  Concerto sulla spiaggia di Antimo Magnotta, “Inner Landscape (Paesaggio Interiore)”, ispirato al naufragio della Costa Concordia del 13 gennaio 2012, a cui il pianista è miracolosamente sopravvissuto.

 

Anche quest’anno torna l’importante partnership con l’Aeroporto Internazionale di Napoli, venerdì 5 e sabato 6 aprile: “Free piano open space”. Un programma che, nel Salone check in (1° piano), alterna jazz e classica. L’ouverture in Aeroporto è affidata alla guest Valentina Lisitsa, che atterra a Napoli alle 11.00 di venerdì. Venerdì, al piano: Marcantonio Abbate (alle 12), Dario De Feudis (alle 17), Luigi Lombardi (alle 18); sabato: Davide Cecora  (alle 12), Gennaro Truglio (alle 17) e Giuseppe Perretta (alle 18). I pianoforti saranno a disposizione del pubblico per essere suonati al di fuori degli eventi in programma nei giorni precedenti e successivi al festival.

 

Con Piano City Napoli 2019, la musica del pianoforte entra anche in ospedale. Sabato 6 aprile, alle 10.30, in programma, al Secondo Policlinico Federico II – reparto Pediatria, Ludoteca 3° piano, in programma, “Pulcinella, Petruška e l’eredità dello zio Zar”, con il pianista Oderigi Lusi e la voce recitante di Lino Vairetti. L’evento è organizzato in collaborazione con l’Associazione ABIO sezione Napoli.

 

Nel programma, come sempre, trovano spazio anche i piccoli pianisti con un evento clou: sabato 6 aprile, alle 11, in Villa Comunale – Cassa Armonica si esibiranno nella performance “5 Pianoforti in Villa – I bambini sui piano…FORTI!!!” a cura di Assunta Tutino dell’I.C. Foscolo Oberdan e di Silvia Giorgianni.  Il Maschio Angioino ospiterà due laboratori musicali per avvicinare i più piccini alla musica: sabato, alle 11,  PianOrff – Laboratorio per pianoforte “mani allegre e corpi attivi”(età 6/10 anni) a cura di Diana Mucci e Fiorella Orazzo. Domenica, alle 11, i Laboratori Creativo-Musicali per Bambini da 0 a 6 anni accreditati dal Programma nazionale Nati per la Musica  a cura di Margherita Ianuario, Marzouk Mejri e Daniele Barone.

 Il programma dettagliato

Piano City Napoli dà il benvenuto in città ai turisti, coinvolgendo i più importanti hotel cittadini nell’organizzazione di concerti per il festival. Al Grand Hotel Parker’s, si esibiranno Rosamarina Fedele (sabato, alle 18.30) e Enrico Sforza (domenica, alle 18.30). Decumani Hotel De Charme propone, sabato e domenica, concerti ininterrotti dalle 18 alle 20: Elena Sever e Jelena Minic (sabato, alle 18), Guido Lanzotti (sabato, alle 19), Massimo Parisi (sabato, alle 20), Lorenzo Campese (domenica, alle 18), Biagio Russo (domenica, alle 19), Gabriele Taranto e Maria Tsulimova (domenica, alle 20).

A Palazzo Caracciolo MGallery by Sofitel ci saranno domenica alle 11.30 e due concerti dalle 18 alle 20, 11.30 Sara Cianciullo (domenica, alle 11.30), Guido Foi (domenica, alle 18) e Raffaele Alessandro De Rosa (domenica, alle 19). Al Royal Continental Hotel si esibiranno Francesco Luise (domenica, alle 18) e Armando Colucci (domenica, alle 20).

 

Anche la stazione Metropolitana Municipio accoglierà un pianoforte, che sarà a disposizione di chiunque, ad eccezione degli eventi in programma.

 

Il grande successo del Festival è legato anche alle numerose sinergie che arricchiscono il calendario con sedi e collaborazioni, tra cui il Touring Club Italiano, FAI – Sezione Campania, Siae, le Istituzioni e Associazioni musicali, i Musei, l’Università degli Studi di Napoli Federico II, l’Institut Français, la Comunità Ebraica di Napoli.

Il programma dettagliato

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PIANO CITY NAPOLI | House Concert: al via le prenotazioni https://www.soundcontest.com/house-concert-a-napoli-al-via-le-prenotazioni/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=house-concert-a-napoli-al-via-le-prenotazioni Sat, 23 Mar 2019 15:13:20 +0000 http://www.soundcontest.com/?post_type=speciali&p=21495 Gli House Concert attendono il loro pubblico: basta un clic su www.pianocitynapoli.it e ci si può assicurare un posto in prima fila tra gli oltre 60 House Concert previsti all’interno del ricco e diversificato programma di Piano City Napoli, il festival del pianoforte in programma il 5, 6, 7 aprile con oltre 250 eventi diffusi […]

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Gli House Concert attendono il loro pubblico: basta un clic su www.pianocitynapoli.it e ci si può assicurare un posto in prima fila tra gli oltre 60 House Concert previsti all’interno del ricco e diversificato programma di Piano City Napoli, il festival del pianoforte in programma il 5, 6, 7 aprile con oltre 250 eventi diffusi tra musei, palazzi storici e piazze del capoluogo partenopeo.

Piano City, nato da un’idea del pianista tedesco Andreas Kern, reintroduce l’ usanza, diffusa a Napoli nell’Ottocento, del salotto come dimensione più ravvicinata della musica, creando un momento culturale e musicale più spontaneo e vicino alla quotidianità.

2ee4190e-0032-449b-82cc-c888d5e7fb7eDue secoli dopo, Piano City Napoli diventa passe-partout per 60 salotti napoletani che riaprono al pubblico in una festa del pianoforte e tutte le sue possibili suggestioni: dalla classica alla contemporanea passando per il jazz. A suonare saranno circa 700 concertisti professionisti, studenti e semplici amatori che, grazie alla loro partecipazione, hanno contribuito a costruire un programma originale ed eterogeneo.

 

Link:

Piano City Napoli

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PIANO & JAZZ | Appena conclusa l’XI edizione del festival a Lacco Ameno https://www.soundcontest.com/appena-conclusa-lxi-edizione-del-festival-a-lacco-ameno/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=appena-conclusa-lxi-edizione-del-festival-a-lacco-ameno Tue, 04 Sep 2018 14:31:34 +0000 http://www.soundcontest.com/?post_type=speciali&p=20163 È appena calato il sipario sull’undicesima edizione di Piano e Jazz, il festival della musica di qualità di Lacco Ameno, sull’isola d’Ischia.   Dal 30 agosto al 3 settembre, cinque giorni di note ad altissimo livello, realizzati grazie alll’organizzazione sinergica tra Umbria Jazz ed il suo direttore artistico, Carlo Pagnotta, e Giancarlo Carriero, patron dell’Hotel […]

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È appena calato il sipario sull’undicesima edizione di Piano e Jazz, il festival della musica di qualità di Lacco Ameno, sull’isola d’Ischia.

 

Dal 30 agosto al 3 settembre, cinque giorni di note ad altissimo livello, realizzati grazie alll’organizzazione sinergica tra Umbria Jazz ed il suo direttore artistico, Carlo Pagnotta, e Giancarlo Carriero, patron dell’Hotel Regina Isabella, insieme a Tony Conte.

La location dei concerti è stata l’auditorium Leonardo Carriero, un’accogliente sala dall’ottima acustica, arricchita dall’apporto scenografico di Bruno Garofalo: luci colorate ad abbellire le colonne, con allestimenti decorativi in legno e foto in bianco e nero dei grandi jazzisti che personalizzano efficacemente l’ambiente.

Apertura alla grande il 30 agosto con i Doctor 3: Danilo Rea al pianoforte, Enzo Pietropaoli al contrabbasso e Fabrizio Sferra alla batteria.

Si è trattato di una – ottima, n.d.r. – sostituzione last minute poiché, a causa di incidenti domestici, occorsi sfortunatamente ad Enrico Rava ed a Gino Paoli che erano originariamente previsti in cartellone con Rea, i due non hanno potuto esibirsi come annunciato.

I Doctor 3 hanno iniziato a suonare insieme nel 1997 e Pietropaoli ci spiega che, occasionalmente, una o due volte l’anno, si ritrovano per qualche concerto insieme: ci propongono un eterogeneo repertorio di brani della canzone classica, rock e pop, riletti efficacemente in chiave jazz. Ed aggiunge che questo è un gruppo che non morirà mai, perché sempre vivo ed emozionante come i brani che propongono e dei quali non ci svela i titoli, perché la sorpresa sia di maggior effetto.

Ci deliziano così con Grande Grande Grande di Mina, passando per Come Together dei Beatles; ed, ancora, ci regalano belle note Brazil con l’ammiccante Que Sera’ Sera’. Ed ecco quindi Moon River, dalla colonna sonora del film Colazione da Tiffany e poi Et Maintenant di Gilbert Becaud, dapprima dolce e poi sempre più cadenzata fino ad una esplosione di suoni finale.

E così, passando da Mascagni ad Elton John, senza tralasciare le divertenti Maramao Perché Sei Morto? e Cam Caminí, non dimenticano di tributare un applaudito e gradito omaggio alla canzone napoletana con Te Voglio Bene Assaje.

 

Il 31 agosto abbiamo l’occasione di applaudire il Sergio Cammariere Trio, la formazione intimistica con cui Cammariere ha mosso i primi passi come cantante, prima del successo sanremese del 2003, che lo consacrò al grande pubblico.

Una sala sold out, accoglie calorosamente Sergio Cammariere al pianoforte e voce, Amedeo Ariano alla batteria e Luca Bulgarelli al contrabbasso; questi ultimi sono definiti da Cammariere stesso come la sua “famiglia musicale”. L’affiatamento di questo trio è palpabile e si percepisce ad ogni nota, mentre scorrono i brani: la strumentale Thomas; la ritmata Sorella Mia, pezzo del 1996 con il quale Cammariere ricorda i 25 anni di sodalizio artistico con l’amico paroliere Roberto Kunstler. Poi arriva il tango di Spiagge Lontane, la dolcezza di Le Porte Del Sogno e la hit sanremese del 2008, L’Amore Non Si Spiega, dedicata da Cammariere all’amico Sergio Bardotti. Alternanza di dolcezza e ritmo con la triade che segue: Per Ricordarmi Di Te, Tempo Perduto e L’Assetto Dell’Airone. Toccante il piano solo, due i brani: Il Pane, Il Vino E La Visione, tratto dalla colonna sonora del film “L’Abbuffata” di Mimmo Calopresti e la soave Le Cose Diverse, un’emozionante e profonda dichiarazione d’amore. E mentre ci scateniamo con il vortice di note di Dalla Pace Del Mare Lontano, ecco Tutto Quello Che Un Uomo, seguita da una seconda versione del brano, cantato in coro all’unisono con il pubblico, che accoglie subito l’invito.

Doppio bis, mentre un entusiasta Sergio Cammariere, rilassato e contento, ci dice che “si sono veramente scialati” durante questa esibizione: dapprima la struggente Via Da Questo Mare, dedicata a Crotone – terra natia di Cammariere – poi il brio di Cantautore Piccolino tra gli scroscianti applausi.

 

Il 1 settembre è di scena il talentuoso Fabrizio Bosso Quartet: una formazione davvero vincente con Bosso alla tromba ed al flicorno, Julian Oliver Mazzariello al pianoforte, Jacopo Ferrazza al contrabbasso e Nicola Angelucci alla batteria.

Un folto pubblico, attento ed appassionato, apprezza e sottolinea con applausi le prodezze di questi ottimi musicisti, mentre si snodano i brani di una sopraffina scaletta: Do You Know What It Means di Louis Armstrong, la meravigliosa The Shadow Of Your Smile di Ella Fitzgerald, la coinvolgente Caravan di Duke Ellington e Mack The Knife di Bobby Darin. Non mancano i graditissimi brani originali, come Minor Mood, Woman’s Glance, Mapa, Black Spirit, scritte dallo stesso Bosso e Goodness Gracious del pianista Mazzariello. I virtuosismi di Bosso ci incantano, il tocco di Mazzariello ci emoziona, le prodezze di Ferrazza ed Angelucci ci conquistano, letteralmente.

Nel bis, l’ultima magia della serata, ci salutano con In A Sentimental Mood di Duke Ellington e John Coltrane, salutata dalla platea con una vera e propria ovazione.

 

Il 2 e 3 settembre chiusura in bellezza con i Funk Off, la marching band di Vicchio di Mugello, che conquista immediatamente il pubblico presente con la sua simpatia e con la sua musica.

Il gruppo ha appena festeggiato i vent’anni di attività artistica, celebrando l’evento sia con l’uscita del loro settimo album, “It’s OK”, sia con un concerto speciale, tenutosi lo scorso giugno nella loro città, con Karima come special guest e con la partecipazione speciale della band norvegese dei Bronnoysund Music Korp, che ha suonato alcuni brani dei Funk Off in una formazione da 35 elementi. Capitanati da Dario Cecchini – che è il leader del gruppo ed anche l’autore di tutti i loro brani – i Funk Off marciano sul Corso Rizzoli di Lacco Ameno: la loro esibizione è seguita da un nutrito e caloroso pubblico, che marcia, balla e risponde alle loro improvvisazioni in maniera attiva e coinvolgente. Anche i commercianti della zona mostrano il loro apprezzamento, offrendo loro delle pause di ristoro ed occasioni per vari brindisi con bollicine, man mano che si incede lungo il percorso.

Brani vecchi e nuovi del loro repertorio vengono salutati dal pubblico presente con applausi, partecipazione ed entusiasmo: Waking Up At UJ, Uh Yeah!, The Funking Been, Otto, It’s OK.

Un’edizione del festival davvero speciale, che ci lascia già in attesa della prossima…

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Brad Mehldau https://www.soundcontest.com/brad-mehldau/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=brad-mehldau Mon, 24 Mar 2008 23:00:00 +0000 http://soundcontest.designet.it/speciali/brad-mehldau/ “I visionari formano un ordine a parte, singolare confuso, in cui prendono posto artisti di talento diverso e forse d’ingegno ineguale” (Henri Focillon). Ineguale è Brad Mehldau, brillante pianista americano (classe 1970) che con il suo concerto trevigiano è riuscito, in poco più di due ore, a condensare la letteratura pianistica attraverso la rilettura delle […]

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“I visionari formano un ordine a parte, singolare confuso, in cui prendono posto artisti di talento diverso e forse d’ingegno ineguale” (Henri Focillon).


Ineguale è Brad Mehldau, brillante pianista americano (classe 1970) che con il suo concerto trevigiano è riuscito, in poco più di due ore, a condensare la letteratura pianistica attraverso la rilettura delle forme di contrappunto bachiano e le più complesse e articolate lezioni monkiane fino ad approdare alle proprie radici culturali richiamando i generi del pop-rock-blues.
Un talento fuori dal comune, un artista eclettico particolarmente amato in Italia sia nella sua formazione classica di trio, sia in quella ricercatissima e sofisticata per piano solo, in cui riesce magistralmente ad avere la padronanza del tempo e dello spazio.
Si presenta così come un’anima versatile si esprime nella sua insistenza alla tastiera del tema ricercato, quasi ad individuare la complessità dell’armonia e dei suoi stili.
Brad Mehldau, in un teatro affollatissimo, non poteva non scegliere come brano d’apertura Exit Music (versione originale della rockband dei Radiohead): la compenetrazione reciproca di espressività nei bassi e nel tema rientra perfettamente in uno schema dove la dinamica compositiva bilanciata lascia spazio alla padronanza di una tecnica pianistica assolutamente perfetta.
Capacità e controllo totale delle frasi, a volte apparentemente accennate, ma delicatamente incorniciate, con un’impressionante visione delle differenti ‘voicing’ del pianoforte (come in It’s all right with me di C. Porter), lo portano intelligentemente ad una chiarezza costruttiva che cede solamente al piacere del puro ascolto. La logica compositiva non ha mai interruzioni, ogni nota è perfettamente in equilibrio con l’architettura delle tonalità.
La sensibilità di questo pianista americano si produce quindi per intensificazione: piccole cellule melodiche prendono vita per essere interiorizzate, come elementi che debbono essere sentiti in ordine di successione. Non a caso, sia in Resignation che in Retrato em branco e preto di Jobim si denotano i modi incantati, rassicuranti e a volte sensuali della melodia, dove il pensiero e la creatività si fondono in una sintesi istantanea.
Dal punto di vista pianistico il suo modo di suonare, interpretare e reinventare è ormai inconfondibile. Il saper scegliere ogni micro-tema e confonderlo in progressioni armoniche affidate molto spesso alla mano sinistra, con accordi tesissimi che risolvono in modulazioni sovrapposte dall’andamento imprevedibile come in Think of one (brano monkiano a tutti gli effetti, ma con il ricordo di un sapore blues), lo conduce ad una dimensione di lucidità mentale compositiva che stupisce.
Con Secret love (di P.F. Webster) l’anima romantica esplode scivolando con grazia su arrangiamenti raffinatissimi in perfetto equilibrio tra composizione e melodia. Un’interpretazione stilistica che non poteva non concludersi con My favorite things, magnifica e lunghissima suite pianistica (quasi mezz’ora): chiarezza costruttiva nell’impiego delle parti, ritmi sincopati, controllo perfetto delle mani che si alternano nel tema, ricerca espressiva del suono in una dimensione poetica con sorprendenti giochi di virtuosismo pianistico, trascinano i presenti in un’atmosfera musicale rarefatta.
D’obbligo allora per il musicista accontentare il suo pubblico con gli ultimi brani, I fall in love too easily, No moon at all, Mother nature’s son, in cui costruisce fraseggi lunghi e semplici ricchi di sonorità velate. La creatività guida le mani, le melodie originali subiscono inaspettate metamorfosi con giochi di spostamento di tempi che riaffiorano a sorpresa, catturando l’ascoltatore con il feeling, il ritmo, la passione della musica.
Brad Mehldau, ricostruisce, reinventa temi e strutture attraverso il tempo, un artista paragonabile solo a se stesso, magicamente perfetto.


 Link:
Teatri SpA:
www.fondazionecassamarca.it/teatrispa/index.html

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