Senza categoria Archivi - Sound Contest https://www.soundcontest.com/category/senza-categoria/ Musica e altri linguaggi Thu, 18 Jun 2020 23:01:41 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.1.1 RICORDATI CHI SEI: PER ANNULLARE LE DISTANZE https://www.soundcontest.com/ricordati-chi-sei-per-annullare-le-distanze-2/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=ricordati-chi-sei-per-annullare-le-distanze-2 Wed, 08 Apr 2020 22:59:59 +0000 http://www.soundcontest.com/?p=24009 E’ questo il titolo dell’ultimo singolo di Elle Black, rapper che alla sola età di 12 anni, scrive la sua prima canzone. Classe 2002 LUIGI ORLANDO, vero nome di ELLE, comincia con delle lettere che poi decide di strutturare a canzone, apportando ai suoi testi una metrica e uno stile in linea con le proprie […]

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E’ questo il titolo dell’ultimo singolo di Elle Black, rapper che alla sola età di 12 anni, scrive la sua prima canzone. Classe 2002 LUIGI ORLANDO, vero nome di ELLE, comincia con delle lettere che poi decide di strutturare a canzone, apportando ai suoi testi una metrica e uno stile in linea con le proprie  corde. L’esordio avviene nel 2017 quando, Elle Black pubblica suo primo album “Sono a casa”, uscito il 21 gennaio 2019 per l’etichetta discografica TopRecords. Dopo svariati concorsi e manifestazioni musicali, Elle black approda anche a Sanremo, durante il famoso festival  della canzone italiana. Lì ha la possibilità di svolgere numerose interviste, nonché di farsi notare, come altri artisti del panorama indipendente, dagli esperti del settore. Da qualche settimana è uscito invece in radio il suo nuovo singolo dal titolo RICORDATI CHI SEI, un brano che lo stesso artista ha definito molto personale e molto sentito, dedicato alla scomparsa del nonno, il quale ha lasciato il LUIGI  un vuoto immenso, destabilizzando la sua interiorità e la sfera emotiva.

 Una melodia soffusa, un linguaggio diretto e scarnificato, la cronaca di un racconto che assembla immagini di ricordi, quelli dell’infanzia di Elle Black che in questo brano rivive momenti indelebili del suo passato .“Raccontami di te che oggi non so chi sono…”‘Sii tu a raccontare esclama Luigi perché è talmente confusa la mia mente ora, che manca la lucidità per farlo, per poter capire chi sono….’

“Ricordati di me fuori da scuola, occhi pieni di vita e di gioia….” Sono i passi lenti e indecisi che Elle ripercorre a ritroso, in quei ricordi che a poco a poco ora si dipanano lasciando intravedere parte del suo passato…le immagini però non sono ancora del tutto nitide…“Il mondo aspetta te, ricordati chi sei….” Il tempo non si ferma… tutto va avanti in maniera inesorabile portandoci via quel poco di noi…. E tra frammenti di memoria cosparsa di rabbia, di sensi di colpa, ma anche di consapevolezza, riemerge il proprio  Io: “Ricordati chi sei ora so chi sono io!” “…e poi l’ultimo accorato richiamo  di speranza, la richiesta di una rivincita:”Fammi volare come i supereroi”.

  ELLEBLACK

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BIAGIO COPPA | Slam Dunk Project https://www.soundcontest.com/biagio-coppa-slam-dunk-project/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=biagio-coppa-slam-dunk-project Fri, 03 Apr 2020 09:24:03 +0000 http://www.soundcontest.com/?post_type=recensioni&p=23978 Nuova e tonica proposta da parte di un motivato esponente del jazz made in Italy ma già fortemente espresso per vedute inter-continentali. Seguace di approcci teoretici innovativi, tali il movimento M-Base ed il suo alfiere Steve Coleman, più a ritroso del più seminale Ornette Coleman e relativi concetti quali Armolodia, e storicamente delle diversificate diramazioni […]

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Nuova e tonica proposta da parte di un motivato esponente del jazz made in Italy ma già fortemente espresso per vedute inter-continentali.

Seguace di approcci teoretici innovativi, tali il movimento M-Base ed il suo alfiere Steve Coleman, più a ritroso del più seminale Ornette Coleman e relativi concetti quali Armolodia, e storicamente delle diversificate diramazioni delle avanguardie del Novecento (dalla tricefala Scuola viennese ad eversive figure quali Feldman o Cage), il sassofonista e autore Biagio Coppa non ci era sfuggito per realizzazioni di palese sostanza, tra cui vorremmo ricordare Antagonisti Androgeni (del 2012), alla testa di una notevole falange di fuoriclasse dell’attuale scena newyorkese, e l’articolata S-Compagine Musicale, realizzata nel 2014 con la propria Flight Band, di capitale interamente italico e devoluta con soluzioni originali a forti firme del bop e delle svolte post-davisiane.

I materiali ora presenti sotto la denominazione Slam Dunk Project ne attestano una organica prova in sax-trio, stilisticamente vivente su cifre personali, sobrie ma incisive, al cui esito certamente concorre la struttura ritmica, scansionata su geometrie in parte criptiche e fidante sul guizzante drumming di Matteo Rebulla e sul bronzeo legante a corde basse di Marco Rottoli, a sostegno e propulsione delle ance del titolare, che nel corso della performance disvela tra gli ascendenti, oltre ai citati, forti modelli statunitensi, altri distinti fuoriclasse tra cui Dave Liebman, John Zorn o Steve Lacy, disegualmente influenti nel proprio fraseggio e nelle visioni compositive di cui sono un aggiornato saggio, nel corso del programma, gli indugi del sax soprano, di non troppo vago fascino lacyano, in ABC, le limpide figurazioni d’arco in Conica o le sollecitazioni ritmiche nell’obliqua, eponima Slam Dunk o nella pulsatoria Holy Crap.

Reso disponibile come progetto “open”, con arrangiamenti e trasposizioni per alternative parti strumentali (e che può già contare sull’adesione anche di titolati strumentisti d’oltre oceano), Slam Dunk Project è efficace triangolazione che procede in concreta souplesse, lasciandosi apprezzare in un compatto saggio di aggiornato neo-bop, argomentato e funzionale.

 

 

Musicisti:

Biagio Coppa, sax tenore e soprano
Matteo Rebulla, batteria
Marco Rottoli, contrabbasso

 

Brani:

01. Modal Model  6:00
02. Conica  7:22
03. Tatty Piece  6:11
04. Slam Dunk  6:49
05. The Brat  4:45
06. ABC  6:37
07. Holy Crap  4:48
08. Prank  6:29

 

Link:

“Slam Dunk” on Spotify

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GB PROJECT | Magip https://www.soundcontest.com/gb-project-magip/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=gb-project-magip Mon, 28 May 2018 08:17:11 +0000 http://www.soundcontest.com/?post_type=recensioni&p=19455 “Magip”, il lavoro dei GB Project, vede la luce nel marzo del 2018 per l’etichetta Alfa Projects. Alessandro Scala al sax tenore e soprano, Gilberto Mazzotti al pianoforte ed al Fender Rhodes, Piero Simoncini al contrabbasso, Michele Iaia alla batteria e lo Special Guest Simone Zanchini all’accordion.   Otto brani, molto diversi tra loro, che […]

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“Magip”, il lavoro dei GB Project, vede la luce nel marzo del 2018 per l’etichetta Alfa Projects. Alessandro Scala al sax tenore e soprano, Gilberto Mazzotti al pianoforte ed al Fender Rhodes, Piero Simoncini al contrabbasso, Michele Iaia alla batteria e lo Special Guest Simone Zanchini all’accordion.

 

Otto brani, molto diversi tra loro, che narrano a più voci, la medesima storia. L’apporto dei singoli strumenti si fonde per raccontare un’esperienza speciale e magica, passando dalla dolcezza al ritmo, dai colori del Caribe alla passione del tango, per volare alti nell’aria.

 

Bells in Dancing è un brano caratterizzato dall’avvolgente e melodica presenza del pianoforte, che si amalgama perfettamente nel tessuto musicale fino ad un incedere parallelo molto incisivo sul finale, che culmina in un passionale dialogo con il sax.

 

In Up è un pezzo a tratti “urgente”, in cui i suoni “scivolano” l’uno nell’altro in maniera originale e mai banale, con diversi appassionati sax solo a delinearne il percorso; Pendular è a tratti addolcita dall’accordion di Zanchini e dal suo fluire verso il dialogo musicale imbastito dagli altri strumenti; in alcuni momenti è invece resa più “spigolosa” da virtuosismi in chiave sperimentale di sax.

 

Magip si apre con un lungo ed accattivante sax solo che dialoga poi con l’intero ensemble fino ad aprirsi verso altri interventi solistici, come quello di pianoforte, molto coinvolgente.

Lo sperimentalismo dei suoni dilaga liberamente nell’ouverture di Quintino, dove ciascuno strumento trova spazio per imbastire un originale percorso musicale; in Aria Mediterranea apprezziamo la soave dolcezza del pianoforte, che ci guida verso una godibile melodia, in cui sax e ritmica si fondono via via perfettamente.

 

In Union torna il ritmo, nuovamente mitigato dall’accordion, che ne stempera un po’ gli umori; chiusura con Volo, dal tema più calmo e diversamente cadenzato.

 

Un lavoro interessante, da ascoltare.

 

 

Genere: Modern jazz, contemporary jazz

 

Musicisti:

Alessandro Scala, sassofono tenore e soprano
Gilberto Mazzotti, piano e Fender Rhodes
Piero Simoncini, contrabbasso
Michele Iaia, batteria

Special Guest: Simone Zanchini, accordion

 

Brani:

01. Bells In Dancing
02. In Up
03. Pendular
04. Magip
05. Quintino
06. Aria Mediterranea
07. Union
08. Volo

 

Link:

GB Project

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E’ uscito Ade, il nuovo lavoro in studio dei Laederbraun https://www.soundcontest.com/e-uscito-ade-il-nuovo-lavoro-in-studio-dei-laederbraun/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=e-uscito-ade-il-nuovo-lavoro-in-studio-dei-laederbraun Tue, 22 May 2018 12:14:57 +0000 http://www.soundcontest.com/?post_type=news&p=19399 I Laederbraun sono un progetto rock italiano che affonda le radici nella pittoresca provincia di Lecco.

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I Laederbraun sono un progetto rock italiano che affonda le radici nella pittoresca provincia di Lecco. Il gruppo nasce da un idea di Simone Goretti (chitarrista compositore) affiancato dall’inseparabile batterista Antonio Romano, che riunisce intorno a sè alcuni artisti per dare corpo al tutto. Infatti, a far parte della band “entrano” la voce della poco più che ventenne Isabella Conca, il basso di Gionata Montanelli e il violoncello di Michele Nasatti.

Presentazione di Ade:

Perchè intitolare un disco Ade? Perchè Ade è il quotidiano: Ade è lo spazio entro cui ci muoviamo ogni giorno, spazio caratterizzato da pericoli, da colpi di fortuna, da casualità, gioie, amori, dolori, tradimenti, spazio dove tutto potrebbe cambiare o meno, in ogni istante, se solo lo volessimo. Una sorta di “inferno” quotidiano nel quale sopravvivere è alquanto arduo.

L’album è disponibile sia su supporto fisico (CD) che in versione “virtuale” (BandCamp e Spotify)

https://fil1933group.bandcamp.com/album/laederbraun-ade

https://open.spotify.com/album/2hQfPpCpj9SMnPHLvhV9J9

Track list:

01. Barracuda

02. Vertigine

03. Son qui x Te

04. 21 Gr.

05. Marea

06. Virtuale

07. Spirali

08. Occhio Nudo

09. Instabile

Line Up:

Isabella Conca (voce)
Antonio Romano (batteria)
Gionata Montanelli (basso)
Michele Nasatti (violoncello)
Simone Goretti (chitarre)

Data release:

Ottobre 2017

Genere:

Hard Rock/Progressive

Etichetta:

FIL 1933 di Matteo De Napoli

Weblinks:

www.facebook.com/laederbraun

www.laederbraun.com

https://www.instagram.com/laederbraun/

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VALERIA CAUCINO “THE BEATING OF LIFE” È IL SECONDO SINGOLO ESTRATTO DALL’ALBUM “AT THE BREAK OF DAWN” https://www.soundcontest.com/valeria-caucino-the-beating-of-life-e-il-secondo-singolo-estratto-dallalbum-at-the-break-of-dawn-2/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=valeria-caucino-the-beating-of-life-e-il-secondo-singolo-estratto-dallalbum-at-the-break-of-dawn-2 Mon, 05 Dec 2016 09:16:30 +0000 http://www.soundcontest.com/?post_type=news&p=14816 Un’esortazione ad affrontare gli ostacoli della vita con determinazione e perseveranza Estratto dall’album “At the break of dawn”, “The Beating of life” è un brano che incita ad affrontare gli ostacoli che la vita ci pone e che ci fanno dubitare di noi stessi e del nostro modo di vivere il quotidiano. Il testo racconta […]

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Un’esortazione ad affrontare gli ostacoli della vita con determinazione e perseveranza

Estratto dall’album “At the break of dawn”, “The Beating of life” è un brano che incita ad affrontare gli ostacoli che la vita ci pone e che ci fanno dubitare di noi stessi e del nostro modo di vivere il quotidiano. Il testo racconta del timore che una nuova relazione possa naufragare, della sensazione di sentirsi fuori posto in particolari situazioni; consiglia di essere decisi nell’affrontare problemi grandi e piccoli, esorta a reagire alla tristezza che talvolta ci attanaglia, sancisce che meritiamo il perdono per gli errori commessi. Il ritornello ci invita a catturare il senso spirituale del nostro essere, ad apprezzare il “miracolo della vita” riflettendo sulla nostra unicità e sul rimpianto di non aver fatto esperienze quando ne avevamo l’opportunità. Questo brano dunque, ci sprona a riconsiderare in modo positivo e consapevole il legame tra il nostro io interiore e il nostro destino.

At the break of dawn” (Al sorgere del sole) è il primo album solista in cui Valeria si propone esclusivamente con brani d’autore inediti.

Registrato nel 2015 presso lo studio Lavorisonori, di Biella, racchiude 11 brani, alcuni composti da Valeria e altri dai suoi stretti collaboratori, autori e compositori, il cui filo conduttore è rappresentato dagli strumenti acustici e dalla voce.

La matrice a cui Valeria si è ispirata per interpretare e arrangiare le canzoni di “At the break of dawn” è il folk, nella sua più ampia accezione.

Si è voluto infatti mettere in risalto il suono della chitarra acustica e della voce mantenendole il più possibile al naturale, cercando di valorizzare le radici musicali a cui Valeria ha da sempre attinto per costruire il proprio repertorio live e per realizzare i precedenti lavori discografici.

DICONO DI LEI:

““At the break of Dawn” mantiene alto un fascino particolare e soprattutto è un disco che raramente viene prodotto da una cantautrice italiana; da ascoltare con attenzione.” Pietro Bizzini, Meliterraneo

““At the Break of Dawn”, ad oggi, il cd più importante lungo il suo percorso artistico. Importante perchè è l’album della maturità, un progetto scaturito da tutto il vissuto nella poesia prima, nella musica poi, in entrambe le dimensioni successivamente per poi approdare ad altri scenari, lungo il cammino della tradizione celtica, sulle strade della piovosa Irlanda sino ad approdare, in tempi più recenti, all’approccio con la musica di Joan Baez, una delle più grandi folksinger di ogni tempo.” Giorgio Pezzana, Musica Mag

Ed è dalle radici e dal vissuto che Valeria Caucino pesca con mani appassionate tutte le ispirazioni per le sue creazioni sonore. Un album particolare con atmosfere inusuali, da esplorare con golosità da chi è profano del genere, per aprire nuovi orizzonti sul filo della musica.” Alberto Quadri, Quadriproject

Prendiamoci del tempo per dialogare con l’anima di Valeria Caucino e con una musica che dolcemente plana per poggiarsi sulle sensazioni più intime di ognuno di noi.” Sound36

Bel sentire con Valeria Caucino.” Paolo Mosca, Fullsong

Il disco di Valeria Caucino è un concentrato di belle emozioni, liquide, sottili, acustiche di chitarra, piano, voce e poi tutto il resto a farne da corona e arredamento. Brani in un inglese che piace, maturi e lontani, brani evocativi, brani surreali di poesia e romanticismo.”Alessandro Riva, Musicletter

Album più che consigliato per gli appassionati del folk e di un certo tipo di atmosfere acustiche che merita veramente, ma veramente, tanti ascolti.”Vanni Versini, Onda Musicale

Si tratta di un’opera estremamente piacevole, che muove da intenti chiarissimi per arrivare esattamente dove s’era proposta. Non è, forse, un’opera fruibile su larga scala (soprattutto in quest’epoca dominata dai vari talent show…), ma ciò nulla toglie alla bontà di un prodotto che lascia prefigurare ottime cose anche per quanto riguarda il futuro.” Piergiuseppe Lippolis, MusicMap

Valeria Caucino riesce in questo album a evocare musicalità irlandesi, inglesi, con una forte componente folk, ma internazionale. Una voce intensa e incantevole e un sound che affascina sin dalla prima nota. Un disco da ascoltare, un viaggio che emoziona. Una bellissima voce.” Daniele Mosca, Causa ed Effetto

BIO

Nata aBiella nel 1966, Valeria Caucino intraprende lo studio della chitarra finger-picking con Guido Aragnetti nel 1987, collaborando nel contempo con varie formazioni biellesi in qualità di cantante.
Nel 1990 approfondisce lo studio del canto lirico sotto la guida di Sandra Cordero ed esordisce in ambito letterario con la raccolta di poesie intitolata Nero di Seppia, edita da L’Autore Libri.
L’anno seguente partecipa a pubblicazioni discografiche di artisti vari tra cui Luciano Angeleri ed il gruppo rock progressivo Eris Pluvia.

Nel 1995 inizia lo studio dell’arpa celtica con Elena Straudi. Dopo un periodo trascorso a Galway (Irlanda) per approfondire lo studio della tradizione musicale celtica, nel 1997 torna in Italia come voce solista del gruppo di musica irlandese Shamrock.

Nel 2000 intraprende il Training Funzionale della voce presso l’ Istituto Mod.A.I. ed inizia a svolgere attività concertistica come solista per voce e chitarra sviluppando il repertorio tradizionale dei Paesi celtici e Americano degli anni ’60.

Dal 2003 al 2014 frequenta l’Accademia di Arte Moderna per cantanti Green Music, collabora con il gruppo di musica irlandese Lazy Bed in qualità di cantante, partecipa alle produzioni discografiche A Room of Fair Queen’s dei Narrow Pass e Maramanch degli Arbej, collabora con i Catweasle come cantante e pubblica gli album In This World And Beyond (2009), Acoustic Tales (2013) e Iside (2014).
Sempre nel 2014 partecipa alla XVIa edizione del Biella Festival, aggiudicandosi il 2° posto in classifica.
Nel 2015 pubblica il suo primo lavoro discografico di brani inediti, At the break of dawn, in cui è presente anche come autrice e compositrice di alcuni brani.

A corredo dell’album, viene realizzato contemporaneamente il videoclip del singolo Over the pain.

A gennaio 2016 viene nominata testimonial per LILT Biella.

 

 

Contatti & social:

Sito web: www.valeriacaucino.it

Profilo Facebook: https://www.facebook.com/valeria.caucino

Pagina artistica Facebook: https://www.facebook.com/caucinovaleria/

Pagina dell’album Facebook: https://www.facebook.com/atthebreakofdawn2015/

Gruppo/fan club Facebook: https://www.facebook.com/groups/1494004557566440/

Soundcloud: https://soundcloud.com/stream

Youtube:https://www.youtube.com/channel/UCVAZzjlr6cXDvRAtvW8jOEw

Spotify: https://play.spotify.com/album/2TxJI7K4ziJd95FMdcvelT

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ENRICO INTRA / PAOLINO DALLA PORTA / MATTIA CIGALINI | Three generations https://www.soundcontest.com/enrico-intra-paolino-dalla-porta-mattia-cigalini-three-generations/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=enrico-intra-paolino-dalla-porta-mattia-cigalini-three-generations Fri, 18 Nov 2016 08:43:05 +0000 http://www.soundcontest.com/?post_type=recensioni&p=14600 Tre generazioni a confronto, due veterani del jazz e un astro nascente, accomunati dalla fisiologica necessità di esprimersi con la massima libertà creativa attraverso il germe della sperimentazione che alberga nel loro DNA. “Three generations” è la nuova fatica discografica sviscerata da Enrico Intra (pianoforte), Paolino Dalla Porta (contrabbasso) e Mattia Cigalini (sax). I diciassette […]

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Tre generazioni a confronto, due veterani del jazz e un astro nascente, accomunati dalla fisiologica necessità di esprimersi con la massima libertà creativa attraverso il germe della sperimentazione che alberga nel loro DNA. “Three generations” è la nuova fatica discografica sviscerata da Enrico Intra (pianoforte), Paolino Dalla Porta (contrabbasso) e Mattia Cigalini (sax). I diciassette brani contenuti nel CD sgorgano dall’ubertosa materia grigia del trio. In Cellula A, composizione particolarmente tensiva e velatamente criptica, i tre protagonisti dialogano sinergicamente con ardore comunicativo. Il climax surreale di Cellula B è ammantante e pervasivo. Qui Dalla Porta adopera l’arco con rara maestria e gusto, cesellando la dinamica con classe cristallina. Cigalini intesse un eloquio ad alta intensità emozionale, ingemmandolo con un timbro sussurrato, riscaldante e incisivo. La cerebrale Cellula N cattura immediatamente l’attenzione dell’ascoltatore. L’incedere del sassofonista è debordante di fulminee scorribande cromatiche adornate da cenni di growl e da brillanti incursioni nel registro acuto e sovracuto del sax. Intra architetta un pianismo colmo di intriganti asperità armoniche e sorprendenti cluster. “Three generations” rappresenta un lungo viaggio tra i meandri dell’improvvisazione, ricco di humus, che ammicca decisamente al free. Un album distante anni luce dal solito cliché, nel quale Intra, Dalla Porta e Cigalini si abbandonano totalmente al loro estro senza farsi mai imprigionare e condizionare da schemi precostituiti.

 

Genere: Contemporary Jazz / Avant Jazz

Musicisti:

Enrico Intra, piano
Paolino Dalla Porta, double bass
Mattia Cigalini, sax

Brani:

01. Cellula A
02. Cellula B
03. Cellula C
04. Cellula D
05. Cellula E
06. Cellula F
07. Cellula G
08. Cellula H
09. Cellula I
10. Cellula L
11. Cellula M
12. Cellula N
13. Cellula O
14. Cellula P
15. Cellula Q
16. Cellula R
17. Cellula S

Link:

Mattia Cigalini

Alfa Music

 

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ENZO ZIRILLI’S | ZiroBop https://www.soundcontest.com/enzo-zirilli-zirobop/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=enzo-zirilli-zirobop Tue, 03 Nov 2015 14:13:07 +0000 http://www.soundcontest.com/?post_type=recensioni&p=10850 Momenti intensamente meditativi alternati ad altri particolarmente briosi, densi di verace swing. “ZiroBop”, la nuova proposta discografica dell’eclettico batterista jazz e compositore Enzo Zirilli, dà l’idea di osservare un paesaggio ricco di sfumature iridescenti. I suoi brillanti sodali che lo accompagnano in questo viaggio artistico sono Alessandro Chiappetta (chitarra), Misha Mullov-Abbado (contrabbasso) e Rob Luft […]

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Momenti intensamente meditativi alternati ad altri particolarmente briosi, densi di verace swing. “ZiroBop”, la nuova proposta discografica dell’eclettico batterista jazz e compositore Enzo Zirilli, dà l’idea di osservare un paesaggio ricco di sfumature iridescenti. I suoi brillanti sodali che lo accompagnano in questo viaggio artistico sono Alessandro Chiappetta (chitarra), Misha Mullov-Abbado (contrabbasso) e Rob Luft (chitarra). All’interno del cd figurano dodici brani, di cui sei portano la firma del quartetto, unitamente ad altre composizioni siglate da Monk, Jobim, Allione e Pino Daniele. Personised (Misha Mullov-Abbado) è una toccante ballad dal tema cantabile, in cui si staglia l’animo sensibile di Mullov-Abbado, che sviluppa un’improvvisazione lirica e dolcemente narrativa. Qui il playing di Luft è assai ispirato, appassionato, imperlato da alcune vulcaniche impennate cromatiche. La gioiosa e vivace Zio Masi (Zirilli) esalta l’istintivo senso dello swing e la ricca musicalità del leader Zirilli, che stimola i solisti sempre con esemplare incisività. “ZiroBop” è un album cangiante, che offre svariati spunti di riflessione e interesse.

Genere: Modern Jazz

Musicisti:

Enzo Zirilli, drums, cajon, percussion and whistle
Alessandro Chiappetta, guitar
Misha Mullov-Abbado, double bass
Rob Luft, guitar

Brani:

01. Royal Corridor Noise
02. Straight No Seven
03. Cancion Brasilena
04. Wu-Wey
05. Thank You Very Monk: I mean you-bye-ya
06. Olha Maria
07. Vostok 9
08. Personised
09. Zio Masi
10. Maggio se ne va – Whistle Intro
11. Maggio se ne va
12. One Way Hotel

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WILLIAM TATGE + LAST CALL | Borderlands https://www.soundcontest.com/borderlands/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=borderlands Mon, 20 Jul 2015 22:04:05 +0000 http://www.soundcontest.com/?post_type=recensioni&p=10237 Un onirico viaggio immersivo senza una meta prefissata, alla ricerca di luoghi chimerici e incontaminati dai quali trarre ispirazione per nutrire lo spirito, corroborare la propria ubertosità espressiva e infervorare una sana curiosità artistica. “Borderlands”, la nuova creazione discografica targata William Tatge + Last Call, evoca sensazioni di questo genere. William Tatge (pianoforte), Dan Kinzelman […]

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Un onirico viaggio immersivo senza una meta prefissata, alla ricerca di luoghi chimerici e incontaminati dai quali trarre ispirazione per nutrire lo spirito, corroborare la propria ubertosità espressiva e infervorare una sana curiosità artistica. “Borderlands”, la nuova creazione discografica targata William Tatge + Last Call, evoca sensazioni di questo genere. William Tatge (pianoforte), Dan Kinzelman (sax tenore), Francesco Ponticelli (contrabbasso) e Stefano Tamborrino (batteria e percussioni) sono i quattro protagonisti di questa suggestiva opera intellettuale. Nel cd sono presenti otto composizioni originali, di cui cinque frutto della vivida creatività del pianista e tre che portano la firma del quartetto. Borderlands (Tatge), prima traccia del disco, è un brano in cui la tensione armonica, melodica e ritmica si taglia a fette. Tatge tesse una peculiare elocuzione, ornata da singolari pause che danno ampio respiro al suo fraseggio e da improvvise impennate cromatiche che fanno sussultare l’ascoltatore. Tamborrino disegna un tappeto ritmico cangiante e incalzante. Divagazioni free e asprezze armoniche pullulano in Marche Triomphale (Tatge, Kinzelman, Ponticelli e Tamborrino). Il pianismo altamente cerebrale ed erudito di Tatge è brillantemente sostenuto dal drumming policromo e contagioso di Stefano Tamborrino. In Ergo (Tatge), composizione zeppa di intrecci armonici tensivi e particolarmente fascinosi, Dan Kinzelman sviscera un playing profondamente enigmatico e raffinato. “Borderlands” è un album da tenere in alta considerazione, incardinato su una minuziosa ricerca di svariate forme espressive inebrianti e innovative, che proiettano la mente verso nuovi orizzonti.

 

 

Genere: Contemporary Jazz / Avant Jazz / Impro

Musicisti:

William Tatge, piano
Dan Kinzelman, tenor saxophone
Francesco Ponticelli, double bass
Stefano Tamborrino, drums and percussion

Brani:

01. Borderlands
02. Synopsis
03. Arrival
04. One Revolution
05. Marche Triomphale
06. Ergo
07. In Balance
08. Lux

Link:

William Tatge

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CARMINE IOANNA | Solo https://www.soundcontest.com/solo/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=solo Wed, 15 Oct 2014 13:07:53 +0000 http://www.soundcontest.com/?post_type=recensioni&p=7296 Freschissimo di stampa, ascoltarlo e stare qui a consigliarlo ha fatto tutt’uno. Prima annotazione: deliziosa copertina (di Elsa Darmon), altrettanto delizioso artwork, a cura di Yohanna Roussel. Valorizzano come merita questo debutto da leader sfavillante e intenso, fragrante e lineare, da parte di un musicista che chi ha ascoltato su disco o in una delle […]

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Freschissimo di stampa, ascoltarlo e stare qui a consigliarlo ha fatto tutt’uno.
Prima annotazione: deliziosa copertina (di Elsa Darmon), altrettanto delizioso artwork, a cura di Yohanna Roussel. Valorizzano come merita questo debutto da leader sfavillante e intenso, fragrante e lineare, da parte di un musicista che chi ha ascoltato su disco o in una delle tantissime date in concerto in giro per l’ Europa “Aqustico” di Luca Aquino, sa di cosa stiamo parlando: fantasia, un fastoquasi orchestrale nelle danze multimultimultietniche del suo accordeon, senso vibrante e spontaneo dell’improvvisazione. E, dobbiamo aggiungere alla luce di questo impavido “Solo”, della composizione.
Dalla iniziale, energica ed energizzante Calimero, a Jumpy Giamp che ospita al clarinetto Francesco Bearzatti.
Da Arra a Sunset, dove è ospite proprio la tromba di Aquino. E a proposito di Arra c’ è da dire che, con la sua incantatoria linea melodica di ascendenza araba (ma poi l’ inciso sorprende ancora…), proposta da Ioanna alla fisarmonica, e da due linee vocali sovrapposte, con l’ esplorazione anche percussiva dello strumento, è probabilmente il brano che più caratterizza il disco.

Ma si fanno ammirare anche A Paris (Montand, Juliette Greco…) – a proposito, il cd di questo giramondo avellinese, fisarmonicista dall’ età di tre anni, esce per un’ etichetta francese – ancora con un ispirato Luca Aquino e la conclusiva Che voirà.
Feels So Good di Chuck Mangione (l’altra cover oltre alla gia citata “A Paris”) e Solo ritorno si stampano nel cuore.

 

Musicisti:

Carmine Ioanna – accordion
feat.
Luca Aquino – trumpet
Francesco Bearzatti – clarinet

 

Brani:

 

Links:

Carmine Ioanna

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ANDREA TICH | Una cometa di sangue https://www.soundcontest.com/andrea-tich-una-cometa-di-sangue/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=andrea-tich-una-cometa-di-sangue Sun, 05 Oct 2014 15:57:19 +0000 http://www.soundcontest.com/?post_type=recensioni&p=6881 Liquido. Etereo. Infinito. Metallico. A tratti sembra di stare dentro lo show di Truman, mi aspetto da un istante all’altro di battere la testa ed il cuore contro l’ultima canzone. E invece il lettore riprende dal primo brano ed è come se non vi fosse mai fine. Andrea Tich torna in scena con un disco […]

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Liquido. Etereo. Infinito. Metallico. A tratti sembra di stare dentro lo show di Truman, mi aspetto da un istante all’altro di battere la testa ed il cuore contro l’ultima canzone. E invece il lettore riprende dal primo brano ed è come se non vi fosse mai fine. Andrea Tich torna in scena con un disco assolutamente fuori dai tempi e dalle mode. Un doppio disco, come accadeva anni e anni fa per quelli davvero famosi che giravano il mondo… o comunque capitava spesso, quando il disco era una merce in vendita e un bene prezioso da acquistare. Oggi un doppio disco quasi non lo trovi più, almeno di certo non è così scontato.

Così Andrea Tich: “Sono molto dispiaciuto che la crisi del disco abbia quasi annullato, quello che per me è fondamentale, quando ascolto e tocco con mano l’involucro “casa” di un disco che mi piace o che mi incuriosisce, provo quello che penso tanti altri provano, leggere i testi, le didascalie, i nomi dei musicisti, sento il profumo della confezione, il disegno, le fotografie i colori… insomma tutto. Continuo a pubblicare su supporto tradizionale (oramai anche il CD è passato a questa definizione) e lo dedico a tutti coloro che amano la fisicità dell’oggetto che genera musica ma anche arte grafica. Io curo sempre le copertine dei miei dischi, appartengono al mio lato grafico che mi ha sempre accompagnato sin dai tempi in cui pubblicai “masturbati”. Quindi evviva la musica da ascoltare ma anche da guardare.”

Questo doppio disco si intitola “Una cometa di sangue”, pubblicato da Interbeat e Snowdonia. Sono 24 tracce di sana elettronica d’autore (potessi coniare questo termine lo farei in questo istante). Parliamo di un Battiato prima stagione, così ci capiamo subito. Parliamo di un cantautore che si concede il lusso di arrivare a tutti con un testo spesso immediato, forse lo è troppo a volte che quasi rasenta codici adolescenziali. Ma oltre questo esiste un universo parallelo fatto di suoni e di arrangiamenti finissimi, di synth tra suoni e colori rumorosi che restituiscono gusto e spazialità che mai annoia, piuttosto anestetizza lo stress e riconsegna alla pace di un letto caldo per la notte.

La voce di Tich non è mai sola con se stessa, ma spesso corale come nel primo bellissimo brano dal titolo Biodiversi oppure arricchita di flanger e chorus metallici come in Parallasse secondo me.

Continua Tich: “Nel mio DNA c’è il segreto che genera quello scrivo, canto e suono. In effetti quando compongo le mie canzoni è quasi impossibile non staccarsi dalla realtà, tranne quando mi rendo conto che le ore passano e magari ho qualche commissione da fare, altrimenti mi lascio trasportare dalla musica, quasi come Morfeo nell’attimo in cui passiamo dalla realtà al sogno… amo questo stato mentale, è la parte più stimolante e creativa.

Ascoltandolo non mi stupisce in alcun modo vedere oggi Andrea Tich tra le righe della Interbeat sapendo che a guidarne la giostra c’è Luigi Piergiovanni in arte ROSYBYNDY, forse uno dei più interessanti cantautori elettro-pop che abbiamo in Italia.

 

 

 

Voto 7/10

Genere: cantautorale

 

Musicisti:
Andrea Tich – chitarre elettriche, acustiche, armoniche, VST e voce
Claudio Panarello – batterie e percussioni
Enzo Bianca – armonizzazioni vocali in “Siamo soli più che mai”
Raffaella Rava – voci in “Parallasse secondo me”
Francesco Lombardo – chitarra basso in “Puoi cantare”
Maurizio Marsico – pianoforte in “Strade di città” e tastiere in “Parallasse secondo me”
Diego Pascal Panarello – synth umano in “Puoi cantare”

 

Brani:
01. Biodiversi
02. Sono solo i tuoi occhi
03. L’aria che ti attraversa
04. Parallasse secondo me
05. Amore sconfinato
06. Canzone per Enzo
07. Voglia di cambiare
08. La leggenda della voce solitaria
09. Siamo soli più che mai
10. Misteriosa
11. Sento nel cuore la pioggia
12. Un senso di realtà
13. Una cometa di sangue
14. Se un giorno vedrai
15. Vecchio mondo
16. Chiodi fissi
17. Star con te
18. Ti porterò
19. Strade di città (che non conosco)
20. Farfalla fluorescente
21. Ma perché incontrarti
22. Puoi cantare
23. Io tempo ti conosco
24. Il posto (dove è andato Claudio Rocchi)

 

Links:
Snowdonia

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