Concerti Archivi - Sound Contest https://www.soundcontest.com/category/recensioni/concerti-recensioni/ Musica e altri linguaggi Wed, 06 Oct 2021 20:05:03 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.1.1 IL TANGO DI DIEGUITO | Successo ad Avella per il nuovo recital su Maradona di Patrizio Rispo & Diego Moreno https://www.soundcontest.com/il-tango-di-dieguito-successo-ad-avella-per-il-nuovo-recital-su-maradona-di-patrizio-rispo-diego-moreno/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=il-tango-di-dieguito-successo-ad-avella-per-il-nuovo-recital-su-maradona-di-patrizio-rispo-diego-moreno Tue, 28 Sep 2021 21:07:47 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=51491 Straordinario connubio artistico nel nome di Diego Armando Maradona – l’indimenticabile e indimenticato “Dios de la Pelota” – quello andato in scena sabato 25 settembre ad Avella, nella suggestiva Piazza Convento. I racconti del noto attore Patrizio Rispo, l’ormai “storico” Raffaele Giordano della fiction “Un posto al sole“, si sono perfettamente intrecciati con la musica […]

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Straordinario connubio artistico nel nome di Diego Armando Maradona – l’indimenticabile e indimenticato “Dios de la Pelota” – quello andato in scena sabato 25 settembre ad Avella, nella suggestiva Piazza Convento.

I racconti del noto attore Patrizio Rispo, l’ormai “storico” Raffaele Giordano della fiction “Un posto al sole“, si sono perfettamente intrecciati con la musica del grande artista argentino, ma ormai partenopeo d’adozione, Diego Moreno. Un connubio perfetto per rappresentare attraverso la napoletanità di Rispo e le origini argentine di Moreno, filtrate da oltre un ventennio di permanenza in Campania, l’epopea partenopea del più famoso “N° 10” del calcio mondiale, Diego Armando Maradona.

I testi inediti , declamati dalla calda voce di Patrizio Rispo, sono opera del docente universitario Paolo Romano, qui alla sua prima prova autoriale brillantemente superata.
Gli altri contributi letterari portano le più grandi firme del giornalismo, del calcio e della cultura in generale come Gianni Minà, Maurizio De Giovanni, Ciro Ferrara, Edoardo Galeano, Osvaldo Soriano, Marco Ciriello solo per citarne alcuni.

Inoltre, in esclusiva per lo spettacolo, Antonello Perillo – caporedattore del TGR Campania – ha regalato un suo personale aneddoto che ha commosso l’intera platea rivelando la grande sensibilità del “Pibe de Oro”, capace di donare ai bambini napoletani più sfortunati un po’ di gioia.
La memoria del giornalista, affidata alla maestria divulgativa dell’impareggiabile Rispo, ha saputo coinvolgere brillantemente il pubblico facendo leva sull’impatto emotivo frutto del racconto delle esperienze che hanno riguardato l’uomo Maradona.

Ma il “Pibe de Oro”, raccontato nel nuovo spettacolo messo in scena da Rispo e Moreno, va oltre la sua dimensione di uomo per assumere quasi la valenza di mito, dio e semidio. Con questa ricetta il recital esalta abilmente il connubio tra le varie arti: letteratura, storia, politica, mitologia e, ovviamente, musica.

band avella
Photo courtesy by Gianni Morana

L’apporto dato dalle ormai conosciutissime doti artistiche di Diego Moreno, con il suo mix di brani inediti e classici della tradizione napoletana e argentina, è come di consueto capace di emozionare e commuovere  – la sua versione di “O’ surdato nnammurato” è struggente fino alle lacrime – ma anche di divertire e coinvolgere. La sua hit “Vive“, che chiude lo spettacolo a mo’ di bis, è una cumbia che costringe tutti ad alzarsi improvvisando un ballo “distanziato” che sembra invocare un ritorno all’antica normalità in nome di un affettuoso abbraccio collettivo.
Il tema della vita è spesso ricorrente nella poetica di Moreno che, con la sua “Vivir“, rende immortale non solo il ricordo ma anche la presenza di Maradona e di tutti coloro che ci hanno preceduti in cielo.
Tra i classici argentini non potevano mancare gli omaggi ad Astor Piazzolla, l’apertura dello spettacolo è affidata a “Los pajaros perdidos“, e a Carlos Gardel con “Por una cabeza“.

Impossibile comunque elencare i brani, e i relativi recitati, senza dilungarsi ulteriormente. L’invito è perciò quello di accorrere a vedere lo spettacolo non appena saranno rese note le prossime date che saranno arricchite, ecco lo scoop svelato durante la serata, da un inedito di Maurizio De Giovanni.

In chiusura, ecco i grandi professionisti che completano il cast: Mariano Navone al bandoneon, Giorgio Savarese al piano, Domenico Guastafierro al flauto, Roberto Giangrande al contrabbasso, Davide Ferrante alla batteria e alle percussioni.
L’elemento coreutico è infine stato affidato ai due ballerini ed insegnanti di tango Paola Cabrera e Rogelio Bravo che hanno fatto sognare il pubblico con le loro esibizioni di tango.

Cast:
Patrizio Rispo [voce narrante]
Diego Moreno [chitarra, charango, voce & direzione musicale]
Mariano Navone [bandoneón & baile]
Giorgio Savarese [piano & programmazioni]
Roberto Giangrande [basso & contrabbasso]
Davide Ferrante [batteria & percussioni]
Domenico Guastafierro [flauto]
Paola Cabrera & Rogelio Bravo [Tangueri]
Da un’idea di Diego Moreno, Paolo Romano & Patrizio Rispo

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Il Premio Carosone festeggia i 100 anni del Maestro https://www.soundcontest.com/il-premio-carosone-festeggia-i-100-anni-del-maestro/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=il-premio-carosone-festeggia-i-100-anni-del-maestro Tue, 28 Jul 2020 15:35:02 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=45188 L’Arena Flegrea ha aperto ieri sera le sue porte alla 18. edizione del Premio Carosone, edizione speciale, che celebra i 100 anni della nascita del Maestro. Il direttore artistico Federico Vacalebre ha meticolosamente costruito una serata elegantemente varia ed eterogenea, che ha entusiasmato il folto pubblico presente, accorso ad uno dei primi eventi collettivi organizzati […]

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L’Arena Flegrea ha aperto ieri sera le sue porte alla 18. edizione del Premio Carosone, edizione speciale, che celebra i 100 anni della nascita del Maestro.

Il direttore artistico Federico Vacalebre ha meticolosamente costruito una serata elegantemente varia ed eterogenea, che ha entusiasmato il folto pubblico presente, accorso ad uno dei primi eventi collettivi organizzati dopo il lockdown che ha caratterizzato la prima parte di questo 2020 e che ha anche, di fatto, posticipato la realizzazione dell’omaggio a Carosone, nato il 3 gennaio 1920.

E poiché “siamo un po’ tutti Carosoniani”, ha “un non so che” di magico l’apertura di una giovane e talentuosa arpista, Micol Arpa Rock, che magistralmente incanta con una inedita versione di Tu Vuó fá l’Americano.

Intensa e toccante è l’interpretazione delle EbbaneSis, duo femminile chitarra e voce, che si esibiscono con ‘O Sarracino e Piccolissima Serenata.

I premiati, accolti dai presentatori Gianni Simioli e Mariaelena Fabi, si alternano sul palco e ricevono una significativa riproduzione in ceramica di un dipinto del Carosone pittore: è la volta della voce de La Zero che, con Alessio Rossetti alla chitarra, dà una connotazione Urban a Mambo Italiano; cambio veloce di palco e la raggiunge lo Speaker Cenzou, definito da La Zero come il “megafono di Piazza San Gaetano”: il prodotto della loro sinergia – ed energia – è una versione Urban Rap di Chella Llá.

Una esplosione di applausi accoglie l’attore Massimiliano Gallo, che, emozionantissimo, dedica a suo padre Nunzio una canzone di Totó, Scettico Napoletano. Omaggia poi Carosone con l’allegra ed accattivante Badu Badu, accompagnato dalla big band, capitanata dal Maestro Gigi De Rienzo.

Ospite a sorpresa è il drammaturgo Enzo Moscato, che si esibisce, cantando Giacca Rossa ed omaggiando Sergio Bruni con O’ Juke Box ‘e Carmela, sapientemente mixata con Only You dei Platters.

L’attenzione dei più giovani spettatori della platea viene catturata dal comunicativo quanto avvenente Stash dei The Colors, che, per la prima volta, si cimenta cantando Giuvann’ c’á Chitarra e ‘O Sarracino, raccogliendo il meritato consenso del pubblico presente.

La magica voce nera del cantante catanese Mario Biondi ci offre una inedita ed emozionante versione della dolcissima Maruzzella; continua ad infiammare la platea con un duetto con Nello Daniele, con il quale omaggia Pino Daniele eseguendo A Me Mi Piace ‘O Blues.

Nello Daniele sceglie, per il suo tributo a Carosone, Na’ Canzuncella Doce Doce, il brano che il maestro portò a Sanremo nel 1988 e che fu uno degli ultimi della sua carriera canora, prima dell’annuncio del ritiro dalle scene, di cui, in apertura della serata, è stato mostrato il filmato.

Un gioioso entusiasmo accoglie in scena Marisa Laurito che, con la big band regala un breve brano carosoniano, ‘A Nebbia e, richiamando sul palco Nello Daniele, si esibisce in una coinvolgente versione di Pigliate ‘Na Pastiglia. Ed ancora ci regala ‘A Tazza ‘E Café, raccontandocene la genesi: Capaldo si innamoró perdutamente di Brigida, la cassiera di un bar, ma lei continuava a respingerlo; allora lui, disperato, decise di andarsene e le lasciò sulla cassa il testo di questa canzone, scritta per lei. Brigida, a quel punto, se ne innamorò a sua volta, ma Capaldo non lo seppe mai, perché era andato via.

Grandi applausi accolgono il pianista Stefano Bollani che racconta di essere stato stregato ad 11 anni dalla magia di Carosone, che eseguiva il brano Kitten On The Keys di Zez Confrey: ce ne regala quindi una sua brillante esecuzione. Resta al piano ed accompagna Renzo Arbore che canta, ammiccando, la scanzonatamente irriverente T’è piaciuta.
Ed ancora, Bollani accoglie sul palco il collega pianista napoletano Lorenzo Hengeller, con il quale condivide un coinvolgente brano “a due pianoforti” che accompagnano poi la voce di Hengeller in una divertente Io, Mammeta E Tu.
‘A Casciaforte e ‘O Russ’ Quand Vere A’ Rossa C’ Vene A’ Tosse sono i due simpatici pezzi che Hengeller ci regala, prima di esibirsi con Bollani e con il sassofonista Daniele Sepe in una acclamatissima versione di L’Hai Voluto Te.

Un caloroso applauso accoglie in scena Andrea Sannino che, accompagnato al piano da Hengeller, canta La Signora. Il pubblico lo invita a cantare la sua ormai celeberrima Abbracciame, la sua canzone che echeggiava dai balconi napoletani durante il periodo del lockdown.

Federico Vacalebre ci racconta un po’ dell’essenza e della genesi della manifestazione ed introduce Enzo Avitabile che, con Caravan Petrol omaggia Carosone: una scelta eccellente!

La luna è rossa e calante, l’atmosfera è emozionante: una serata d’estate davvero calda – e non soltanto per le temperature – per tributare il giusto affetto e la dovuta riconoscenza ad un grande napoletano, Renato Carosone, che ha saputo portare Napoli in giro per il mondo con la sua classe, garbo, arte ed ironia.

Grazie e buon centesimo compleanno, caro Maestro!

Premio Carosone, 27 luglio 2020, Arena Flegrea, Napoli

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GIUSEPPE FIORELLO | Nei panni di Modugno https://www.soundcontest.com/fiorello-nei-panni-di-modugno/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=fiorello-nei-panni-di-modugno Mon, 05 Dec 2016 00:07:24 +0000 http://www.soundcontest.com/?post_type=recensioni&p=14832 Ritorna per la terza volta a Napoli, in scena al Teatro Augusteo dal 2 al 4 dicembre, “Penso Che Un Sogno Cosi'”, spettacolo che omaggia la figura del grandissimo cantante Domenico Modugno. Giuseppe Fiorello, il “picceriddo” ‘zitto zitto, muto muto, buono buono’ si racconta attraverso le canzoni di Modugno, intrecciando la propria storia personale e […]

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Giuseppe Fiorello
Nei panni di Modugno


Ritorna per la terza volta a Napoli, in scena al Teatro Augusteo dal 2 al 4 dicembre, “Penso Che Un Sogno Cosi'”, spettacolo che omaggia la figura del grandissimo cantante Domenico Modugno.
Giuseppe Fiorello, il “picceriddo” ‘zitto zitto, muto muto, buono buono’ si racconta attraverso le canzoni di Modugno, intrecciando la propria storia personale e familiare, con quella del Mimmo nazionale.
Ci dice dei suoi genitori, una bella coppia innamorata ed affiatata, che ci descrive con il brano Lu Piscispada; narra della loro quotidianità familiare, delle sempre uguali vacanze estive a casa della nonna, dove la zia stava in cucina dalla mattina alla sera, spadellando Cicoria, come cantava Modugno; dei viaggi in un’auto tanto lenta e vecchia che, a sua memoria, ricorda che non abbia superato mai un’altra auto: viaggi durante i quali suo padre cantava i brani di Modugno, spesso allargando le braccia a suo modo e lasciando così il volante a se stesso.
Mentre snocciola aneddoti relativi alla sua timidezza e, contemporaneamente, al suo inconfessato e quasi contraddittorio sogno di poter stare su di un palcoscenico, ci propone in modo magistrale le più belle canzoni di Modugno.
Nel Blu Dipinto Di Blu nasce grazie al mancato appuntamento tra Modugno e Franco Migliacci; Migliacci, “bidonato” da Modugno – che preferì, in luogo dell’incontro con l’amico, andare al mare con la sua amata moglie Franca – torno’ a casa arrabbiato e bevve alcuni bicchieri di liquore; questo gli diede modo di ‘guardare’ due poster di quadri di Chagall che aveva in casa, come se fosse la prima volta che li vedeva: nacque così ‘l’uomo dalla faccia dipinta di blu’ e, non senza un’aperta discussione tra i due autori, l’ormai famosissimo cielo ‘trapunto’ di stelle. Il titolo ed incipit, Volare, lo suggerì a Modugno una notte di tempesta: tanti lampi e tuoni su Roma che lo fecero alzare di scatto per chiudere una finestra spalancatasi all’improvviso e che gli fecero in tale modo osservare quanto accadeva fuori.
Fiorello ci narra della festa patronale di San Giuseppe, tanto cara a suo padre ed alla quale prendeva parte tutto il suo paese, oltre che la loro famiglia al gran completo; si esibisce in perfetto napoletano, cantando Tu Si’ Na’ Cosa Grande, Resta Cu’ Mme ed Io, Mammeta e Tu; ci entusiasma con la bellissima Cosa Sono Le Nuvole, di Pier Paolo Pasolini.
Quando parla di Modugno, emigrato a Torino e lavorante presso un gommista che lo sfruttava e che compenso’ il suo lavoro con quattro pneumatici, sottolinea con la Malarazza questa situazione di sfruttamento lavorativo; quando canta di Peppino, cavallo divenuto cieco lavorando nelle miniere, ricorda la tragedia di Marcinelle, nella quale purtroppo persero la vita 139 minatori italiani.
La terra di Taranto, dapprima sede di lavoro e benessere economico per l’apertura dell’acciaieria, si trasforma in luogo di morte, a causa dell’inquinamento industriale: Amara Terra Mia sottolinea l’amore struggente per coloro che sono costretti dalle circostanze a lasciare il luogo natio, loro malgrado.
Romantico nel proporci La Lontananza, emozionante con Meraviglioso: Giuseppe Fiorello ci racconta il suo totale terrore nel ricevere la proposta di interpretare Modugno in uno sceneggiato televisivo, prima ancora che a teatro: questa angoscia aumentava in particolar modo perché lui lega indissolubilmente a Modugno il ricordo di suo padre, scomparso purtroppo all’improvviso durante una festa di Carnevale, ricorrenza che lui tanto amava.
L’incontro con la signora Franca, vedova Modugno, convince Giuseppe Fiorello del suo grande potenziale, della sua vocalità tanto simile a quella del Mimmo nazionale: la conferma finale gliela dà la famosa giacca color carta da zucchero, che Modugno indosso’ al Festival di Sanremo del 1959, quando vinse con Ciao Ciao Bambina (Piove) e che Fiorello indossa anche durante lo spettacolo: confermiamo che gli calza davvero a pennello.
Con lui due straordinari chitarristi, Daniele Bonaviri e Fabrizio Palma, che lo accompagnano in questo riuscito viaggio musicale e di vita, per la regia di Giampiero Solari.

Teatro Augusteo
Napoli, 2 dicembre 2016

Giuseppe Fiorello in
Penso Che Un Sogno Cosi

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SASà MENDOZA QUARTET | Viaggio nella musica brasiliana e ritorno https://www.soundcontest.com/sasa-mendoza-viaggio-nella-musica-brasiliana-e-ritorno/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=sasa-mendoza-viaggio-nella-musica-brasiliana-e-ritorno Tue, 20 Oct 2015 20:18:43 +0000 http://www.soundcontest.com/?post_type=recensioni&p=10712 Grande successo (sold out) per Sasà Mendoza Quartet con il suo nuovo progetto “Brasilian jazz”, nato dall’incontro con  Edmilson Cruz Lemos (Carcarà) il cui lavoro di arrangiamento dei pezzi classici della cultura brasiliana si è risolto con grande maestria avendo toccato addirittura le strutture ritmiche. Il maestro Mendoza ha dato prova di grande poliedricità musicale […]

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Sasà Mendoza Quartet
Viaggio nella musica brasiliana e ritorno


Grande successo (sold out) per Sasà Mendoza Quartet con il suo nuovo progetto “Brasilian jazz”, nato dall’incontro con  Edmilson Cruz Lemos (Carcarà) il cui lavoro di arrangiamento dei pezzi classici della cultura brasiliana si è risolto con grande maestria avendo toccato addirittura le strutture ritmiche. Il maestro Mendoza ha dato prova di grande poliedricità musicale e capacità sperimentale, avendo puntato, pur nel rispetto dell’originalità della tradizione brasiliana, a modificare i tempi strutturandoli addirittura in 7/8 (come ad esempio in Tristeza e Mas que Nada) e fondendoli, a partire da una rivisitazione jazzistica di ritmi latini e cubani come il Tumbao, creando poliritmie con il Montuno in tempi dispari.

Il gruppo si è esibito a livelli tecnici altissimi. Fondamentali, per la ritmica e per gli assoli, il batterista Domenico De Marco ed il bassista Roberto Giangrande che hanno contribuito a tenere vivo e sostenuto il groove del grande Cruz Lemos,  tanto da indurre il pubblico a “sfogare” il proprio consenso con continui applausi. Un tripudio.

Un viaggio nella cultura brasiliana del Maestro Mendoza, rivisitata a partire dalla concezione musicale. La finalità di un così impegnativo lavoro di arrangiamento nasce dal desiderio di diffondere il senso vero della SAUDADE colta nel suo aspetto positivo, intesa non come tristezza fine a se stessa, ma come apertura alla catarsi, alla successiva speranza di  risoluzione della tristezza stessa.
12170203_10206858905424006_1182995657_n“I brasiliani – spiega lo stesso  Edmilson Cruz Lemos – attraversano la tristezza per esorcizzarla con l’allegria, con la gioia”, e così i pezzi suonati sono stati proposti con lo spirito della condivisione di uno stato festoso dell’anima, tanto da indurre lo stesso musicista portoghese a scendere tra il pubblico e ad esibirsi in una serie di movimenti del corpo che hanno origine nella Capoeira, di cui lo stesso Carcarà è un maestro.
Non un concerto ma una festa tra amici.

Sul finire della serata la presenza sul palco di Patrizia Di Martino che ha duettato con il maestro Mendoza Samba do Preludio ha creato un ennesimo momento di magia, incantando il pubblico che è andato via abbracciando i musicisti tutti, ringraziandoli per una serata così travolgente ed intensa di pure emozioni, poichè la musica è quel linguaggio comune, è quel luogo dell’anima dove le culture si incontrano, si fondono, e partendo dalle proprie origini, contaminate… tornano, rielaborate, al cuore della gente.

 

 

NEW AROUND MIDNIGHT
Napoli, 17 ottobre 2015

SASA’ MENDOZA 4et | BRASILIAN JAZZ PROJECT

Sasà Mendoza pianoforte
Edmilson Cruz Lemos percussioni
Roberto Giangrande basso
Domenico De Marco batteria

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