Alessandra De Vita, Autore presso Sound Contest https://www.soundcontest.com/author/aledevita/ Musica e altri linguaggi Tue, 06 Sep 2022 07:58:40 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.1.1 CARMEN CONSOLI | Vorrei vivere pienamente superando i miei limiti https://www.soundcontest.com/carmen-consoli-vorrei-vivere-pienamente-superando-i-miei-limiti/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=carmen-consoli-vorrei-vivere-pienamente-superando-i-miei-limiti Tue, 02 Aug 2022 20:43:57 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=56963 Capelli scuri e liscissimi, pelle di luna e labbra rosso vermiglio: Carmen Consoli sul palco del Maco Festival porta anche il suo stile, lontano da tutto ciò che è scontato, perché riflette la sua identità. Dopo aver percorso i teatri di tutta Italia, insieme a Marina Rei, in seguito all’uscita del suo ultimo album “Volevo […]

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Capelli scuri e liscissimi, pelle di luna e labbra rosso vermiglio: Carmen Consoli sul palco del Maco Festival porta anche il suo stile, lontano da tutto ciò che è scontato, perché riflette la sua identità.

Dopo aver percorso i teatri di tutta Italia, insieme a Marina Rei, in seguito all’uscita del suo ultimo album “Volevo fare la rockstar”, la cantautrice siciliana arriva a Paestum per una tappa del suo tour estivo con una band potentissima di sette elementi. Il concerto si apre con il brano che le è valso quest’anno il premio Amnesty International Italia, “L’uomo nero” in cui dice la sua sull’emergenza migranti e sull’integrazione.

Oltre agli ultimi singoli estratti dal disco. Tra Fiori d’arancio e Orfeo riarrangiate per una sessione di archi, viene fuori un piccolo concerto per sola chitarra e voce in cui prendono voce Venere e Contessa Miseria. Ma l’intensità raggiunge il picco emotivo in Autunno Dolciastro (Dal terzo album “Mediamente isterica”) e Amore di Plastica (dall’esordio “Due Parole”, datato 1996). Due pezzi che anche a distanza di 25 anni continuano a funzionare bene. «Sono la stessa Carmen di allora, solo più strutturata e ingrassata», ci dice nel backstage.

Ciò che conta è vederla imperturbabile e tosta, sul palco: oggi come allora.

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ANDREA BRAIDO | Una folla di appassionati al Guitar Sciò https://www.soundcontest.com/andrea-braido-una-folla-di-appassionati-al-guitar-scio/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=andrea-braido-una-folla-di-appassionati-al-guitar-scio Thu, 28 Jul 2022 23:19:57 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=56904 Una sfida vinta quella del Guitar Sciò, il primo festival dedicato alla chitarra al Sud Italia, che si è tenuto lo scorso 9 e 10 luglio all’interno della villa comunale di via Clarizia a Battipaglia (SA). Sono sopraggiunti in centinaia da tutta Italia per l’evento. Numerosi gli spettacoli e i momenti di formazione con esperti […]

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Una sfida vinta quella del Guitar Sciò, il primo festival dedicato alla chitarra al Sud Italia, che si è tenuto lo scorso 9 e 10 luglio all’interno della villa comunale di via Clarizia a Battipaglia (SA). Sono sopraggiunti in centinaia da tutta Italia per l’evento. Numerosi gli spettacoli e i momenti di formazione con esperti del settore, nei vari stand ed espositori all’interno dello spazio, trasformato in una “casa” della chitarra a cielo aperto.

Il festival, organizzato dall’associazione di promozione sociale Miusic, con la direzione artistica del maestro Ciro Manna, ha visto alternarsi sul palco artisti di spessore come Andrea Braido, Matteo Mancuso, Ciro Manna con Walter Ricci, il Bermuda Acoustic Trio e Pierangelo Mugavero. Per introdurre la serata sono stati ingaggiati due volti noti del panorama musicale italiano, Giuseppe Fiori e Kali, presentatori dell’emittente televisiva RockerTv. A chiudere la due giorni è stato il chitarrista hard rock statunitense Paul Gilbert (Mr. Big).

I pomeriggi della manifestazione sono stati introdotti da un “aperitivo” musicale nell’area stand, tante demo e clinic con grandi nomi della scena chitarristica del territorio come Carlo Fimiani, Pietro Condorelli, Andrea Palazzo, Marco Gentile, Carmine Santimone, Mimmo Langella, Carmine Migliore, Marco Laurenza.

«Il festival – spiega il presidente dell’associazione Gianluca Lenza – viene dal desiderio di vivere un “mondo migliore”. Ciò che si vuole realizzare è riaccendere un “faro” sulla musica suonata dal vivo, sull’importanza che essa rappresenta, sulla disciplina che sottintende, sull’emozione che solo quest’arte può trasmettere».

Il nome GuitarSció parte dall’assonanza del termine inglese “show” con l’esclamazione scaramantica campana “sciò”, utilizzata tradizionalmente per allontanare il malocchio. Già da questo gioco di parole, gli organizzatori hanno voluto dare un’impronta ad un tempo locale e internazionale, che fosse in particolare legata al buonumore nonostante il periodo buio che si sta vivendo.

Ospiti della manifestazione, siamo riusciti a scambiare qualche battuta con il grande Andrea Braido, chitarrista e polistrumentista attivo da oltre 25 anni, considerato tra i musicisti più versatili della scena italiana.

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SUBSONICA | Infiammato live al Common Ground di Napoli https://www.soundcontest.com/subsonica-infiammato-live-al-common-ground-di-napoli/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=subsonica-infiammato-live-al-common-ground-di-napoli Tue, 03 May 2022 15:00:47 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=55101 «Sarà un live più pacato, più acustico» presagiscono con una certa dose di rammarico due ragazze schiacciate sotto la transenna prima del concerto ma le loro aspettative verranno disattese da Samuel, Max, Boosta, Vicio e Ninja e gli stessi cinque che sul finire degli anni ’90 (ad eccezione di Vicio, subentrato nel ’99) diedero un […]

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«Sarà un live più pacato, più acustico» presagiscono con una certa dose di rammarico due ragazze schiacciate sotto la transenna prima del concerto ma le loro aspettative verranno disattese da Samuel, Max, Boosta, Vicio e Ninja e gli stessi cinque che sul finire degli anni ’90 (ad eccezione di Vicio, subentrato nel ’99) diedero un suono al mondo alla scena torinese fermentata nei centri sociali.

Quel suono, targato Subsonica, è approdato nella sala a due piani del Common Ground Club dopo sette rinvii. La tappa napoletana del Microchip Temporale tour – dal titolo del loro ultimo disco pubblicato nel 2019 con cui i Subsonica hanno celebrato i 20 anni (diventati poi 22) del loro secondo album “Microchip emozionale – è un concerto che recupera tutto il groove andato perso in questi due anni di pandemia.

Due ore senza sosta dominate dal suono: libero, potente, elettronico, dance, a tratti rivisitato come in Disco labirinto che, privata di quel riff di chitarra ormai celebre e in versione tribal con Casacci ai tamburi, non è più la stessa e quasi dispiace.

Ma partiamo dall’inizio quando l’intro di Ali scure (non a caso è un testo che parla di bombe che cadono) è scandito dal suono altrettanto scuro delle serene di Kiev perché se è vero che siamo tornati alla tanto anelata “normalità” un po’ sudaticcia, quello che accade fuori non viene rimosso dalla band torinese che ha segnato e ancora marca una linea gotica su ciò che può essere indicato come il terreno delle avanguardie sonore in Italia.

Si danza, perché il dancefloor è la dimensione ma il clima è più quello di un centro sociale ad alto tasso di densità umana che quasi fa a pugni con l’atmosfera elegante del club partenopeo.

Invasione di campo su Liberi tutti: c’è chi sale sul palco e salta insieme alla band ma il ballerino sovversivo prontamente viene tirato giù dai bodyguard mentre Samuel non smette di muoversi nel suo stile che evoca il trip-hop londinese e ammette al microfono: «non succedeva dagli anni ’90 una cosa così, sei grande!»

Inarrestabile forse è l’aggettivo più giusto per questo concerto che con la sua scaletta, tutta ispirata al secondo riuscitissimo album, ci riporta indietro con pezzi che smuovono ancora fortissimo come Aurora sogna: sia sul fronte della ritmica ma anche dei suoni così come furono concepiti nel sottobosco torinese all’ombra del Po. Electro-pop da ascoltare, prima ancora che da ballare perché la qualità del sound è davvero ineccepibile e intatta, del tutto ipnotica come le tastiere di Boosta sostenute da un basso che spinge forte e da una batteria che regge tutto con grande forza ritmica.

A metà del live c’è un’invasione ma stavolta autorizzata e prevista, quando sul palco sulle note di Il cielo su Torino sale Ensi e ci mette su le sue rime: rapper torinese di lungo corso benché ancora giovane. Insieme, poi, intonano un omaggio a Giovanni Pellino in arte Neffa, Aspettando il sole, inno generazionale dell’old school e neanche a farlo apposta, Neffa è campano di origine.

Il tributo viene da sé su Il mio dj che offre il pretesto per l’omaggio a Claudio Coccoluto, che firmò insieme alla band la traccia fantasma di “Microchip emozionale”, come ricorda anche Samuel dal palco. Ed è questo il brano che apre la disco ovvero la tranche più danzata del concerto in cui restare fermi è impossibile.

Sul penultimo brano, Strade, Samuel ricorda il fotografo Pasquale Modica che di strada ne ha percorsa con loro fino ad arrivare al saluto sul pezzo che li fece conoscere all’Italia intera, sul palco dell’Ariston, tanti “Sanremo” fa. Una versione nuda e cruda di Tutti i miei sbagli: l’effetto nostalgia non è stato scongiurato a meno che non lo si infili nella tracklist dei brani “immortali”.

 

Subsonica
Common Ground
Napoli, 28 aprile 2022

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