Umbria Jazz Winter Archivi - Sound Contest https://www.soundcontest.com/tag/umbria-jazz-winter/ Musica e altri linguaggi Wed, 03 Jan 2024 15:11:13 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.1.1 UMBRIA JAZZ WINTER 2023 | Ancora tanta musica nel penultimo giorno dell’anno https://www.soundcontest.com/umbria-jazz-winter-2023-ancora-tanta-musica-nel-penultimo-giorno-dellanno/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=umbria-jazz-winter-2023-ancora-tanta-musica-nel-penultimo-giorno-dellanno Wed, 03 Jan 2024 15:11:13 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=63392 Un’ aria insolitamente tiepida avvolge la Rupe di Orvieto e caratterizza queste giornate musicali. A passo svelto, raggiungiamo i Funk Off che partono da via della Costituente e si dirigono verso il Duomo, proponendo i coinvolgenti brani del loro repertorio.   Uno sguardo alle vetrine dei negozietti orvietani e ci rechiamo al bistrot Il Malandrino, […]

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Un’ aria insolitamente tiepida avvolge la Rupe di Orvieto e caratterizza queste giornate musicali.

A passo svelto, raggiungiamo i Funk Off che partono da via della Costituente e si dirigono verso il Duomo, proponendo i coinvolgenti brani del loro repertorio.

 

Uno sguardo alle vetrine dei negozietti orvietani e ci rechiamo al bistrot Il Malandrino, che propone il concerto, fuori programma rispetto al festival, di una “vecchia conoscenza” di UJW, l’eclettico musicista di strada olandese Vincent Van Hessen.

Van Hessen introduce i brani in scaletta parlando di sé e della sua esperienza musicale in modo simpatico ed accattivante. Alterna pezzi ritmati a dolci ballad, eseguendo, tra gli altri, una evocativa ed emozionante Alleluiah di Cohen.

 

Alle 14.30 ci spostiamo al Palazzo dei Sette per ascoltare il trio Lovesick, che propone musica country americana, permeata dallo swing anni ’40 e ’50’e dal rock’n’roll. Polistrumentisti, bolognesi, coinvolgono il pubblico presente con grande empatia eseguendo, tra le altre, Remember my name, I’m an old comer di Sonny Rollins, per concludere con All over again, un rock’n’roll davvero esplosivo!

Alle 16.00 siamo al Teatro Mancinelli per assistere ad uno dei più bei concerti di questa edizione: il prezioso omaggio a John Coltrane dell’Antonio Faraó Quartet con il sassofonista Chico Freeman come special guest.  Vincente la collaborazione italo – americana del pianista Faraó con Freeman, nata nel 2015: il grandissimo interplay ed affiatamento tra loro è palpabile e regala emozioni continue all’ attentissimo pubblico.

Freeman ci racconta che un giorno ha messo un brano di Coltrane mentre era in auto con la figlia Luani di due anni. Ripeté la stessa cosa per tre mesi, tutti i giorni: un giorno, non appena sistemò la bimba in macchina, fu lei che si rivolse a lui e lo sollecitò: “Papa, Coltrane!”. Ed allora, per ricordare questo momento, Freeman scrisse per lei il brano Dance over for Luani, che esegue.

Il concerto si chiude con uno struggente brano di Coltrane che dedica all’ onore ed alla memoria dei bimbi purtroppo uccisi nelle guerre odierne.

 

Uscendo dal teatro, ci imbattiamo nei Funk Off, che sono attorniati da una grande folla di persone acclamanti: come non fermarsi per una I wanna get funky now! ed una Uh yeah! tutti insieme? Gran finale in Piazza Fracassini con Three for one, il brano che, oltre a far ballare, fa cantare il pubblico con i tre temi diversi, tromba – sassofono – ritmica: originalissimo!

Alle 19.00 ci concediamo un graditissimo bis, l’omaggio a Stevie Wonder dei We 4, l’inarrivabile quartetto del trombettista Fabrizio Bosso, con Julian Oliver Mazzariello al pianoforte, Jacopo Ferrazza al contrabbasso e Nicola Angelucci alla batteria. La ciliegina sulla torta è la presenza del clarinettista toscano Nico Gori: il grande affiatamento tra loro è cementato non soltanto dalle tante condivise esperienze musicali, ma anche e soprattutto da una solida stima ed amicizia: il risultato di questo vincente mix è a dir poco fenomenale…

 

Un po’ di riposo e ci dirigiamo, alle 22.30, nuovamente verso il teatro Mancinelli dove veniamo letteralmente travolti da una sferzata di autentica energia: le coinvolgenti coreografie, la versatilità e la potenza delle voci e la qualità dei brani selezionati, nonché la bravura dei musicisti del nutrito coro Virginia State Gospel Choir ci emozionano e ci infiammano all’inverosimile…

Il pubblico canta, balla, batte le mani in un entusiastico crescendo di energica condivisione che culmina nel battere a terra i piedi per sottolineare il massimo apprezzamento nei confronti di questo, a dir poco, entusiasmante spettacolo offertoci dai ben 30 elementi del coro, presenti sul palco.

Ancora non paghi di musica, ci fermiamo a bere qualcosa di caldo al Bar Sant’Andrea, dove un trio locale alterna vari noti brani di cantautori in chiave jazz.

Che dire se non…buonanotte tra le note?

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UMBRIA JAZZ WINTER 2023 | Secondo giorno di note jazz ad Orvieto https://www.soundcontest.com/umbria-jazz-winter-2023-secondo-giorno-di-note-jazz-ad-orvieto/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=umbria-jazz-winter-2023-secondo-giorno-di-note-jazz-ad-orvieto Sat, 30 Dec 2023 09:27:40 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=63359 La seconda giornata della trentesima edizione di Umbria Jazz Winter si apre con i Funk Off, che, marciando lungo tutto il Corso Cavour, coinvolgono la città con il loro brio e la loro inesauribile energia. Durante il percorso, si fermano per una tappa musicale al carcere di Orvieto, per portare un po’ della loro allegria a coloro […]

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La seconda giornata della trentesima edizione di Umbria Jazz Winter si apre con i Funk Off, che, marciando lungo tutto il Corso Cavour, coinvolgono la città con il loro brio e la loro inesauribile energia.

Durante il percorso, si fermano per una tappa musicale al carcere di Orvieto, per portare un po’ della loro allegria a coloro che vi sono reclusi.

 

Alle 12.00 il Museo di arte moderna “Emilio Greco” ci accoglie per assistere ad un concerto intimistico ed elegante: il collaudato duo di fuoriclasse, gli americani Steve Wilson e Lewis Nash. Sassofono e batteria per una performance musicale bella, unica ed emozionante: le pennellate del sax di Wilson e i tocchi sapienti sui tamburi di Nash fanno letteralmente sognare, trasportandoci in un’altra dimensione.

Da non perdere il loro ultimo lavoro discografico, ad etichetta Red Records, che ha fissato nel tempo una loro preziosa esibizione live della edizione 21 di UJW, tenutasi nella medesima location.

 

Dopo un veloce break mangereccio ci rechiamo al Palazzo dei Sette per un triplo appuntamento: alle 14.30 ci facciamo letteralmente coinvolgere dall’allegria degli Sticky Bones, band italiana che propone un variegato repertorio ispirato dalla tradizione americana di un jazz ancora alle origini. Suoni arcaici come quello della washing board – la tavoletta lavapanni in legno, opportunamente modificata per divenire uno strumento musicale – si fondono con quelli del banjo e del contrabbasso per un risultato eccezionale.

La scaletta ci presenta brani tratti dal loro ultimo CD “Whoop it up!” ed il pubblico si entusiasma con Too late, Top of the town, Take me to the land of jazz, Percolatin’ blues e Shake that thing: che energica allegria, wow!

Alle 16.00 cambio palco a favore della carezzevole e suadente voce di Nick the Nightfly e del suo collaudato quintetto. La simpatia ed il carisma di Nick – scozzese trasferitosi in Italia nel 1982 – sono caratteristiche innate, permeate dalla sua pluriennale esperienza radiofonica a Radio Montecarlo, dai cui microfoni conduce con grandissimo successo Montecarlo Night, trasmissione di spicco della rete.

Alternando brani in lingua inglese come Stepping out di Joe Jackson e This is the life con italianissime hit come Senza Fine e Banane e Lamponi, Nick offre occasioni alla sua band di grandi musicisti per esprimere tutto il loro grande talento: Amedeo Ariano alla batteria, Jerry Popolo al sax tenore, Pietro Lussu al pianoforte e Francesco Puglisi al contrabbasso sono la ciliegina sulla torta di questo ensemble.

Alle 17.30 nuovo cambio palco a favore di Accordi Disaccordi, il trio torinese che letteralmente ci conquista con i suoi ritmi di gitan jazz, ispirati al genio di Django Reinhardt.

La strepitosa bravura di Alessandro Di Virgilio alla chitarra solista, accompagnato dai sopraffini Dario Berlucchi alla chitarra ritmica e Dario Scopesi al contrabbasso ci lasciano ancora una volta senza parole.

La loro inesauribile bravura ed energia, ci catapultano in un mondo di vorticose e veloci note, che generano fiammanti emozioni, mentre si dipanano i brani, tutti rigorosamente originali, che vedono addirittura rompersi – per la grandissima energia concentrata nell’ esibizione – la corda di La della chitarra di Scopesi, nonché l’esecuzione del brano finale…stando in piedi sulle sedie! Fenomenali!!!

 

Mentre ci ritiriamo per un piccolo break, ci imbattiamo nel finale del concerto dei Funk Off, che concludono la loro marciante serale con la sempre coinvolgente Uh, Yeah!: come non fermarsi a ballarla e cantarla con loro? Impossibile!

Alle 21.00 al Teatro Mancinelli è di scena un doppio concerto, una delle perle di questa edizione di Umbria Jazz Winter: Fabrizio Bosso, trombettista dalla bravura e dal talento stellari, ospita il virtuoso clarinettista Nico Gori per un emozionante viaggio in We Wonder, il loro lavoro discografico ispirato dal repertorio di Stevie Wonder.

L’ eleganza del pianista Julian Oliver Mazzariello, il talento del contrabbassista Jacopo Ferrazza e l’arte del batterista Nicola Angelucci si fondono insieme in maniera perfetta, per regalarci una performance strepitosa, che entusiasma letteralmente una platea sold out.

 

Cambio palco per ascoltare il grandissimo sassofonista Joe Lovano e la Umbria Jazz Orchestra in un riuscito tributo al talento di Wayne Shorter. La conduzione orchestrale di Michael Gibbs e la presenza di ben tre ospiti speciali quali Peter Washington al contrabbasso, Steve Wilson al sassofono e Lewis Nash rendono ancora più particolare ed unica questa esperienza musicale, che chiude in bellezza la nostra seconda giornata di festival.

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UMBRIA JAZZ WINTER 2023 | 30 candeline per il jazz a Orvieto https://www.soundcontest.com/30-candeline-per-umbria-jazz-winter-ad-orvieto-si-comincia/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=30-candeline-per-umbria-jazz-winter-ad-orvieto-si-comincia Fri, 29 Dec 2023 15:53:37 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=63344 Il 28 dicembre la Rupe di Orvieto accende i riflettori su Umbria Jazz Winter: l’atmosfera è frizzante e l’affezionato pubblico del jazz è qui convenuto per festeggiare la trentesima edizione del festival, nella sua versione invernale. Più intima e raccolta dell’evento estivo perugino, la manifestazione sviluppa il suo programma con artisti “residenti”, che suonano in […]

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Il 28 dicembre la Rupe di Orvieto accende i riflettori su Umbria Jazz Winter: l’atmosfera è frizzante e l’affezionato pubblico del jazz è qui convenuto per festeggiare la trentesima edizione del festival, nella sua versione invernale.

Più intima e raccolta dell’evento estivo perugino, la manifestazione sviluppa il suo programma con artisti “residenti”, che suonano in orari e location diverse, per offrire più flessibilità e scelta agli spettatori.

 

Apertura alle ore 16.00 con un doppio concerto ad ingresso gratuito alla Sala dei 400 del Palazzo del Popolo: si esibisce dapprima il Kaleidoscope Quartet, vincitore del Conad Jazz contest 2023. Il quartetto propone brani originali come Slow, Interchange, Current, CPE e Three come to the bridge.

Cambio palco a favore dei migliori studenti delle Clinics perugine estive del Berklee College of Music di Boston, tra i quali spiccano la splendida voce di Sofia Cocciolo, Valerio Apuzzo alla tromba ed Antonio Lo Conte alla batteria.

 

Alle 18.00 siamo in piazza per applaudire l’uscita dei Funk off, i magnifici quindici del Funk made in Vicchio, capitanati dal loro leader, Dario Cecchini. Seguiamo con entusiasmo la loro marciante che si snoda tra i vicoletti orvietani fino al sagrato dello splendido Duomo, dove propongono brani vecchi e nuovi come Big Dog, My Funky Valentine, Shangai Tox e la sempre coinvolgente Uh, yeah!

 

Una piccola pausa e alle 21.00 ci rechiamo al teatro Mancinelli per uno splendido doppio concerto: il talentuoso pianista Alessandro Lanzoni con il suo trio – con Matteo Bortone al contrabbasso ed Alessandro Morelli alla batteria – ospita l’eccezionale sassofonista siciliano Francesco Cafiso, alternando brani originali come Mad dog, Duke clouds ed Essence to the poem: splendido!

 

Cambio palco a favore del sestetto americano capitanato dal simpatico piglio della eccellente cantante Cécile Mclorin Salvant che, alternando le lingue italiana ed inglese, introduce i brani come Fog e Pirate Jenny, non mancando di accennare l’inizio della Boheme, che da sempre la emoziona andare ad ascoltare.

Favolosi virtuosismi vocali e strumentali caratterizzano la loro esibizione, che infiamma letteralmente la platea del teatro, che non manca di tributare fragorosi applausi. Si distingue, in particolare, il talento e la versatilità del bravissimo pianista Sullivan Fortner.

 

Chiudiamo in bellezza la giornata, con “Dear Dexter”, il riuscito tributo dei sassofonisti Daniele Scannapieco e Piero Odorici e del loro Quintetto al talento di Dexter Gordon.

La House Band del festival, ad Orvieto come a Perugia si esibisce ‘around midnight al Meeting Point del Palazzo dei Sette e propone, tra gli altri, brani come Modern mood e The chase: nonostante l’ora tarda, la sala è piena ed il pubblico è attento e partecipe…magia della buona musica e del talento!

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Ad Orvieto ritorna Umbria Jazz Winter dal 29 dicembre al 2 gennaio 2022 https://www.soundcontest.com/ad-orvieto-ritorna-umbria-jazz-winter-dal-29-dicembre-al-2-gennaio-2022/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=ad-orvieto-ritorna-umbria-jazz-winter-dal-29-dicembre-al-2-gennaio-2022 Fri, 12 Nov 2021 07:50:32 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=52456 Dal 29 dicembre al 2 gennaio 2022 andrà in scena ad Orvieto la ventottesima edizione di Umbria Jazz Winter. Il festival, dopo lo stop forzato dello scorso anno causato dalla pandemia, torna in tutto il suo splendore con un programma che mette al centro dell’attenzione la chitarra, come strumento trainante di questa edizione. Il Teatro […]

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Dal 29 dicembre al 2 gennaio 2022 andrà in scena ad Orvieto la ventottesima edizione di Umbria Jazz Winter.
Il festival, dopo lo stop forzato dello scorso anno causato dalla pandemia, torna in tutto il suo splendore con un programma che mette al centro dell’attenzione la chitarra, come strumento trainante di questa edizione.
Il Teatro Mancinelli, il Palazzo del Capitano del Popolo, il Museo di arte moderna Emilio Greco ed il Palazzo dei Sette offriranno una programmazione musicale non stop, che dará l’opportunità di ascoltare concerti di qualitá e anche di degustare specialità locali a suon di note, prenotandosi per uno dei tanti jazz lunch e dinner e di festeggiare il capodanno in allegria con i due cenoni dedicati.
Non mancheranno i Funk Off, ormai marching band ufficiale del festival che, con le loro esibizioni marcianti, coloreranno le viuzze orvietane che si riempiranno festosamente con il loro coinvolgentissimo brio.
In particolare, al Palazzo dei Sette ed alla Sala Expo del Palazzo del Popolo si potranno applaudire il quintetto di Nick The Nightfly, la band Kate’s Soulfood  di Allan Harris con Grégoire Maret, il trio degli Accordi Disaccordi con Anais Drago, il quintetto di Giovanni e Jasmine Tommaso, la Anthony Paule Soul Orchestra, il Francesco Bearzatti Tinissima Quartet, il duo formato da Luca Aquino e da Giovanni Guidi ed il trio di George Cables con Piero Odorici come ospite.
Il palco del Teatro Mancinelli ospiterà, come di consueto, i main concerts: il duo formato da George Cables e Sullivan Fortner, il trio di Sarah Mckenzie, Romero Lubambo e Jacques Morelenbaum, il solo HH di Lionel Loueke, il Bill Frisell Trio con la Umbria Jazz Orchestra diretta da Michael Gibbs, Al Gir Dal Bughi, il sestetto formato da Dino Piana, Enrico Rava, Franco Piana, Julian Oliver Mazzariello, Gabriele Evangelista ed Enrico Morello.
Nella suggestiva, quanto intimistica, location del Museo Emilio Greco non bisogna farsi sfuggire il piano solo di Sullivan Fortner ed il chitarra solo dedicato ad Herbie Hancock di Lionel Loueke.
Non mancheranno varie occasioni per far riaccendere l’attenzione sull’insegnamento musicale nelle scuole con UJ4KIDS che, tra le altre cose, consegnerà simbolicamente una tromba, strumento “simbolo” del jazz per eccellenza, a ventitré istituti umbri ad indirizzo musicale.
Grazie ad una nuova sinergia tra Umbria Jazz e la Società Aquilana dei Concerti B. Barattelli, alcuni degli artisti di questa edizione di UJW si esibiranno anche a L’Aquila.
Radio Montecarlo sarà la radio ufficiale del festival.
La città di Orvieto, con i suoi bellissimi monumenti – il Duomo, il Pozzo di San Patrizio, Orvieto underground, i musei Archeologico, Carlo Faina e dell’Opera del Duomo, la Torre del Moro, il Pozzo della Cava e le tante splendide chiese e palazzi – e le sue caratteristiche botteghe, intimi bistrot e ristorantini tipici contribuirá a rendere speciale ed unica la permanenza di coloro che la sceglieranno per la loro permanenza.
Per ulteriori informazioni circa il programma completo del festival e per le modalita di acquisto dei biglietti, vi rimandiamo al sito ufficiale della manifestazione https://www.umbriajazz.it/biglietti/
Buon divertimento a tutto jazz!

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