“Ciccio sa volare”, intervista al cantautore Napodano

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Ciccio sa volare è il nuovo singolo del cantautore NAPODANO, in radio, nei digital store e sulle piattaforme streaming a partire da venerdì 6 ottobre. Con una musica leggera e un testo dal significato pesante come un masso, “Ciccio sa volare” parla dl bullismo, un virus che si espande sul filo di internet e tocca indisturbato tantissimi ragazzi e ragazze. Li tocca in silenzio mentre loro troppo spesso subiscono e decidono di mollare. In silenzio.

 

“Ciccio sa volare”, tra l’altro una canzone molto bella, è il tuo nuovo singolo. Vuoi raccontarci di cosa parla e magari qualche aneddoto particolare?

“Ciccio sa volare” parla (e condanna) il bullismo sotto tutte le sue forme. Personalmente l’ho conosciuto da giovanissimo sia come vittima che poi come carnefice e mi si è ripresentato di prepotenza davanti quando ho cominciato ad insegnare nelle scuole. Nella regione dove abito e nella scuola dove lavoro purtroppo l’anno scorso ci sono stati due suicidi da parte di giovanissime vittime di bullismo e cyber-bullismo; da quando sono diventato padre, questo argomento mi tocca ancora più in profondità, quindi ho voluto dare libero sfogo alla sofferenza interiore che ho visto con i miei occhi.

Scrivi la frase più significativa di questo brano…e se ti va spiegaci il signifiicato.

“Mamma dal dottore non ci voglio andare, cerca di farmi capire che scappare è innaturale; parlargli a volte serve solamente per capire che forse nel mio mondo sono io che sono normale”.
È il punto più basso della caduta, quando Ciccio prende consapevolezza di essere anormale agli occhi degli altri e che la sua normalità non gli basta più per rimanere a terra.

Senti che la musica è la tua vita? Cioè, se avessi la bacchetta magica chi vorresti essere esattamente?

Faccio musica dall’infanzia, sono diventato professionista a 17 anni, ho costruito una famiglia, comprato casa e avuto molte soddisfazioni con la musica; è la mia vita perché io l’ho resa tale, senza escamotage, senza trucchetti e conoscenze varie. Soltanto impegno, dedizione e le spalle tanto larghe da sopportare le tonnellate di NO che prima o poi arrivano. E arrivano a tutti, anche a quelli che pensano di prendere le scorciatoie senza fare gavetta, solo che sono molto più pesanti! 😉 Se avessi la bacchetta magica forse l’unica cosa che cambierei di me è il metabolismo!

L’incontro musicale-professionale che ti è stato più utile e perché?

Il leader di una band inglese dei primi anni 2000 che ha spopolato con le sue canzoni finendo anche in pubblicità e videogiochi famosi, David Caggiari. Seppure avesse messo spontaneamente fine alla sua carriera musicale prima di conoscerci, è stato ed è tutt’ora un faro artistico importantissimo. I suoi consigli mi hanno aperto gli occhi su tanti fattori legati al business della musica e lo considero forse l’incontro professionale più importante degli ultimi 10 anni.

Qualche live in programma?

Dopo la partecipazione alla finalissima del “Premio Bertoli” a Modena il 4 e 5 novembre, non ho niente in programma in Italia perché quest’anno per la prima volta, presenterò il mio progetto al pubblico italiano in Belgio (dove abito), continuando parallelamente la produzione artistica.