Anni ‘80 Archivi - Sound Contest https://www.soundcontest.com/tag/anni-80/ Musica e altri linguaggi Thu, 25 Jan 2024 18:49:10 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.1.1 The Public Radar, con Neon Rain si viaggia negli 80s https://www.soundcontest.com/the-public-radar-con-neon-rain-si-viaggia-negli-80s/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=the-public-radar-con-neon-rain-si-viaggia-negli-80s Thu, 25 Jan 2024 18:49:10 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=63700 Neon Rain è il titolo del nuovo album della formazione romana The Public Radar, disponibile da giovedì 25 gennaio in tutte le piattaforme digitali pubblicato da Pop Up Records. La band nata nel 2012 composta da Max Alto (voce e chitarra) e Francesco Conte (chitarra e synth), torna oggi a quasi 10 anni dal precedente […]

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Neon Rain è il titolo del nuovo album della formazione romana The Public Radar, disponibile da giovedì 25 gennaio in tutte le piattaforme digitali pubblicato da Pop Up Records.

La band nata nel 2012 composta da Max Alto (voce e chitarra) e Francesco Conte (chitarra e synth), torna oggi a quasi 10 anni dal precedente “A new sunrise” con un lavoro che conferma lo stile e la visione che ha sviluppato negli anni.

Per questo disco si sono avvalsi della collaborazione del produttore inglese Steve Lyon, già dietro al mixer per gruppi iconici come Depeche Mode e Cure. Il tocco di Lyon, che ha co-prodotto assieme alla band tutto il disco, è evidente proprio per le sonorità che attraversano le tracce. Un pop melodico a base electro, con influenze che si spostano tra retro wave e synth pop, un vero e proprio tributo all’immaginario sonoro degli Anni ’80. Ma la mission dei The Public Radar non è una mera operazione nostalgia. Gli arrangiamenti, la scelta dei suoni, il retrogusto malinconico delle linee vocali, mettono a fuoco un progetto ben preciso: sviscerare, interpretare e attualizzare ciò che quegli anni hanno rappresentato nell’essenza più profonda. Se per i testi si sono affidati ad Andrew Mecoli, la realizzazione del disco è stata completata tra il The Shelter Room studio di Roma e il Panic Button Studios di Londra, con il master finalizzato allo Studio Gröndahl a Stoccolma da Thomas “Plec” Johansson.

Così Neon Rain si presenta come un bouquet di vibrazioni scintillanti, caleidoscopici loop di synth, beat accattivanti che omaggiano le band più significative di quell’epoca: dai Depeche Mode ai Duran Duran, dai Visage ai Soft Cell. Il tutto con un approccio moderno, ma anche fuori dal tempo. L’intento della band era di creare qualcosa di ballabile e melodico, ma al contempo permeato di quell’inquietudine tipica del filone dark wave. L’ideale colonna sonora di un film distopico o di un videogioco generazionale, tra suoni incisivi ma seppur non aggressivi.

Se questo disco è figlio degli ascolti e dell’apparenza generazionale della band, non vuole essere un mero esercizio di stile rivolto a quella fascia d’età. La fluidità delle canzoni, infatti, non solo soddisfa quelli che sono gli amanti del genere, ma respira perfettamente la contemporaneità dei nostri giorni.

La pubblicazione è accompagnata dal videoclip della traccia Endless firmato dai registi Giulio Dell’Aquila e Pierfrancesco Bigazzi. Un concpet visuale che rimanda all’impronta estetica e culturale della band.

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“1988 (La cosa giusta)” il nuovo singolo di Cliò tra pop e nostalgia ’80 https://www.soundcontest.com/1988-la-cosa-giusta-il-nuovo-singolo-di-clio-tra-pop-e-nostalgia-80/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=1988-la-cosa-giusta-il-nuovo-singolo-di-clio-tra-pop-e-nostalgia-80 Tue, 03 May 2022 20:56:28 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=55055 “1988 (La cosa giusta)” è il titolo del nuovo singolo e videoclip di Cliò, disponibile da giovedì 28 aprile in tutte le piattaforme digitali. La cantautrice inaugura ufficialmente la sua carriera nel 1991, ma è nel 1988 citato nel titolo che firma il suo primo contratto discografico, che significò per lei “la cosa giusta” da […]

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1988 (La cosa giusta)” è il titolo del nuovo singolo e videoclip di Cliò, disponibile da giovedì 28 aprile in tutte le piattaforme digitali.

La cantautrice inaugura ufficialmente la sua carriera nel 1991, ma è nel 1988 citato nel titolo che firma il suo primo contratto discografico, che significò per lei “la cosa giusta” da fare. Tra discografia e musica dal vivo ha all’attivo una vittoria al Festival di Castrocaro e al Cantagiro nella sezione Nuove Proposte, una partecipazione al Festival di Sanremo e la presenza al progetto “Amiche per L’Abruzzo” di Laura Pausini.

A due anni dall’ultimo singolo “Oltre nuovi orizzonti” torna oggi con un brano e un videoclip dal sapore Anni ’80, dove ai ricordi di una vita accosta il suo personale omaggio verso un periodo storico e i suoi retaggi culturali.

Pop e rock dal classico retrogusto eighties, sono stati elaborati da David Giacomini che ha firmato produzione e arrangiamento, mentre Gabriele Cannarozzo al basso e Matteo Di Francesco alla batteria hanno dato il loro contributo ritmico. Il tutto con il mix di Carlo Di Francesco e il master di Pietro Caramelli di Energy Mastering.

«Il testo è come un dialogo immaginario con la me adolescentespiega l’artista-. Ora che sono grande ho voluto dire a me stessa:La cosa giusta, ammesso che sia giusta, è dimenticare per poi perdonare di nuovo incontrarsi e continuare“».

Una linea melodica che attraversa strofe e ritornelli, è scandita da una chitarra liquida con un arrangiamento solare che conferisce a tutto il brano un respiro di allegra positività, con la voce di Cliò che spicca protagonista su tutte le note. La prima strofa del brano, poi, racchiude in sé tutto il suo conflitto interiore, un misto di amore, delusione, smarrimento e desiderio di ricominciare.

Ma è nel videoclip che questo omaggio agli ’80 prende ancora più corpo. Le immagini firmate da Lorenzo Catapano, vedono la protagonista Cliò all’interno di una palestra che canta e balla assieme a un gruppo di ragazze sulla coreografia di Lino Lancione. Tra body colorati e scaldamuscoli, il playback scorre tra frame volutamente disturbati dai tipici difetti delle mitiche VHS dell’epoca. Dissolvenze, pixel, glitch e le tipiche strisce orizzontali diventano elemento di narrazione, per riportare lo spettatore a quell’atmosfera che l’artista vuole raccontare in questo brano.

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